Inter-Icardi: è il giorno del giudizio, via la fascia da capitano e multa salata
Dopo il processo sommario, arriva oggi la sentenza su Mauro Icardi. A ergersi giudice assoluto, l'Inter, con Pubblico Ministero la Curva Nord. La colpa? Aver raccontato in una autobiografia la propria versione sul diverbio con alcuni ultrà avvenuto al Mapei Stadium la scorsa stagione dopo la sconfitta con il Sassuolo per 3-1. Si prospetta per il giocatore argentino il massimo della pena: via la fascia da capitano, una multa esemplare, la cessione.
Per l'Inter e i suoi tifosi sarà un lunedì lunghissimo. Iniziato questa mattina con il classico ritrovo post partita ad Appiano Gentile, per discutere sulla gara di domenica, capirne gli errori, verificare le condizioni e iniziare la preparazione verso l'Europa League e il prossimo match di Serie A. Tutto normale, se non fosse stato programmato anche un summit tra la dirigenza e Mauro Icardi, in un faccia a faccia che dovrà chiarire i lati oscuri di una vicenda scappata subito di mano a tutti.
L'argentino dovrà chiarire la propria posizione sull'episodio incriminato. Dovrà spiegare alla società perché quelle pagine scritte a mente fredda che hanno scatenato il contenzioso con la tifoseria. Dovrà giustificare frasi ritenute non solo offensive ma mendaci su un episodio che ha scritto una delle pagine più basse del calcio nerazzurro dell'ultima stagione. Ma sembra che tutto ciò che potrà dire a propria discolpa servirà a poco, perché la società nerazzurra avrebbe già preso la propria decisione.
Una sentenza che è stata emessa ancor prima del confronto con Mauro Icardi che pagherà caro ciò che ha fatto, o meglio, scritto. Gli verrà tolta quasi sicuramente la fascia da capitano, offertagli l'anno scorso e indossata in campo con onore ma con gravi colpe fuori dal terreno di gioco. Sarà ritenuto dunque indegno di rappresentare l'Inter da chi lo aveva eletto a bandiera e leader, con l'aggiunta di una multa esemplare, a ricordo che ciò che è accaduto mai più debba accadere. Fino alla decisione di valutarne la cessione, magari a gennaio, più probabilmente a giugno, perché il rapporto di fiducia oramai si è inevitabilmente incrinato.
Si attende ovviamente il comunicato ufficiale nerazzurro, dove si potrà leggere nero su bianco le scelte societarie e le motivazioni che hanno portato il club a compiere determinati passi. Fino a quel momento, tutto resta una semplice ipotesi, anche se le parole del vice presidente Javier Zanetti e del ds Piero Ausilio espresse prima e dopo il match di San Siro, sono suonate come un chiaro giudizio di colpevolezza nei confronti del giocatore.