Inter: i tifosi non perdonano Santon, costretto a chiudere il profilo social
Non c'è pace per Davide Santon all'Inter. Un rapporto a dir poco travagliato per il giovane esterno difensivo che con il club nerazzurro da sempre vive un rapporto di amore e odio. Da ieri sera, il momento è tra i più negativi: l'errore commesso in occasione del gol di El Shaarawy che stava compromettendo il match contro la Roma non è stato perdonato dai tifosi che si sono scagliati via social sul difensore nerazzurro.
Troppi insulti, Instagram chiuso
Davide Santon ha dovuto chiudere il proprio profilo Instagram per evitare di ricevere nuovi messaggi di critiche e insulti. Una nota dolente dell realtà attuale dei giocatori, il lato oscuro del web: protagonisti loro stessi per propria volontà sui vari social, ne diventano vittime alla prima nota dolente.

L'errore in campo
Davide Santon avrà avuto gli incubi questa notte: l'alleggerimento di testa sul finire del primo tempo che invece di servire un compagno ha permesso a El Shaarawy di involarsi verso Handanovic e segnare con il cucchiaio la rete dell'1-0 romanista non lo avrà fatto dormire. Così come i tanti insulti ricevuti nelle ore successive alla fine del match poi pareggiato 1-1 con la rete nel finale di Vecino.
Le scuse a fine gara
Non sono servite a nulla le scuse nell'immediato post partita, verso i tifosi e i fan nerazzurri. Conscio di quanto fatto, per primo è stato Santon a cospargersi il capo di cenere, consapevole che certi errori non devono accadere ma è naturale che possano succedere. Senza drammi o esagerazioni. Invece, sul web è scoppiato il finimondo nei suoi confronti, riaprendo l'antica questione di un rapporto mai interamente metabolizzato tra il giocatore e l'ambiente interista.
Il conforto di Spalletti
Alla fine, fatto ancor più grave e triste dell'errore commesso in campo, Santon ha dovuto chiudere il proprio profilo social per evitare nuovi insulti nei suoi confronti. Anche se Spalletti a fine gara aveva minimizzato l'errore, i tifosi non hanno perdonato la leggerezza. Un rapporto che faticosamente si era ricucito dopo i tanti strappi avvenuti in gioventù, quando il ‘Bambino' (così soprannominato da Mourinho in nerazzurro) lasciò la società in cerca di gloria in Inghilterra per poi ritornare sui propri passi.
L'ira dei tifosi
Oggi, però, il tempo delle mele sembra essere definitivamente tramontato: la rabbia con cui si sono scagliati i tifosi nei confronti di un giocatore reo sì di un errore evidente, ma pur sempre un elemento considerato importante nelle dinamiche difensive interiste, ha evidenziato nuovamente che il feeling era solamente apparente.