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Inter: Handanovic da super portiere al mesto addio (con papera)

Samir Handanovic, al passo d’addio dall’Inter, contro la Juventus è stato protagonista di una gara tutt’altro che all’altezza delle sue caratteristiche.
A cura di Mirko Cafaro
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È al passo di addio dall'Inter e il congedo potrebbe essere di tutt'altro tipo rispetto all'andamento di queste tre stagioni trascorse insieme. Samir Handanovic, pararigori principe del campionato italiano (e recordman nella storia del torneo, grazie ai sei fermati con la maglia dell'Udinese), ieri è stato protagonista di una performance di tutt'altro livello rispetto a quello a cui ha abituato tifosi e appassionati dal suo arrivo nella nostra serie A. Contro la Juventus, nel secondo tempo, ha mancato la presa di un facile tiro di Morata distendendosi goffamente alla sua destra e lasciandosi scavalcare dal pallone e di conseguenza dai bianconeri che, pure in formazione ampiamente rimaneggiata (per scelta), hanno portato a casa i tre punti.

Una prestazione non da Handanovic – come detto – e che denota un certo livello di distrazione rispetto alle voci ricorrenti di mercato che lo vedono coinvolto in quest'ultimo periodo. Ha già detto di volere la Champions e sulle sue tracce si sarebbe messo il Manchester United di Van Gaal, con l'Inter che avrebbe già pensato di ripiegare sull'ex numero 1 del Chelsea (ora secondo di Curtois) Petr Cech. Il 4.5 unanime assegnato da Gazzetta e Corriere dello Sport (che al netto dei due gol diventa 2.5: un duro colpo per i fantallenatori ancora in corsa per la vittoria o un posizionamento d'onore), tuttavia, non deve far dimenticare quanto di buono fatto vedere quest'anno.

Con quattro penalty parati, infatti, si è confermato il principale spauracchio dei rigoristi di A, inoltre con 6.27 di media e 5.41 di fantamedia è rimasto stabilmente per tutta la stagione nella top ten per rendimento (al momento è rispettivamente settimo e quarto). Insomma, se addio sarà, sbagliasse anche le prossime due gare, i tifosi interisti e i fantallenatori avranno comunque di che essere riconoscenti a un giocatore che, pur incassando 41 gol anche quest'anno (buona parte per colpa di una difesa "ballerina"), è stato tra i migliori e più costanti dei suoi.

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