Inter-Genoa 2-0, Nagatomo e Palacio regalano il primo sorriso a Mazzarri (FOTO)

L'Inter vince al debutto con fatica ma con un rotondo 2-0 su un Genoa mai in partita e ancora lontano dall'essere la squadra che vuole Fabio Liverani. I gol sono arrivati solo nel quarto d'ora finale con Nagatomo e Palacio, per un'Inter che ha giocato bene dopo l'ingresso in campo di Icardi (traversa clamorosa) e soprattutto di Kovacic capaci di dare le scosse giuste ad un match che si stava incanalando verso lo 0-0.
Demerito anche di Walter Mazzarri che ha presentato una squadra ‘vecchio stampo', con i nuovi tutti in panchina, affidandosi ai soliti noti Palacio e Alvarez in avanti, Cambiasso, Kuzmanovic, Nagatomo e Jonathan a centrocampo, Campagnaro, Ranocchia e Juan Jesus in difesa. Ma il tecnico livornese ha saputo cambiare le carte in gioco nel secondo tempo quando ha inserito prima Icardi per Kuzmanovic (gol di Nagatomo), poi Kovacic per Cambiasso (raddoppio di Palacio).
Pregara tra Deki e Thohir – Passato e futuro, in pochi minuti. San Siro ha salutato ‘Deki' Stankovic, il suo recente passato glorioso e visto da vicino il proprio futuro, con gli uomini di Erick Thohir in tribuna d'onore a prendere le misure in quello che sarà molto probabilmente la loro futura dimora da proprietari. Il ‘guerriero' Dejan, dopo dieci anni di battaglie in nerazzurro, ha ringraziato i suoi tifosi nel ‘suo' stadio, poco prima del debutto dell'Inter di Mazzarri. Uno dei momenti più intensi del pomeriggio interista che ha assistito ad una ‘prima' contro il Genoa tutt'altro che entusiasmante. Per il serbo, che aveva sperato fino all'ultimo di giocarsi l'ennesima stagione da protagonista anche con l'ex tecnico del Napoli che ha però optato per altre scelte tecniche, una standing ovation di tutto lo stadio, giusta e doverosa e minuti di grande e autentica emozione. L'unica, insieme alle parole di Moratti nel pregara che ha provato a stemperare l'attesa del cambio di proprietà: "Non credo sia la mia ultima partita da presidente" ha glissato il numero 1 nerazzurro che poi ha risposto anche sul ‘caso' Eto'o: "E' a Milano? vedremo il da farsi".
Primo tempo: l'Inter cala, il Genoa attende – Parte bene l'Inter, nei primi dieci minuti di gioco gli uomini di Mazzarri seguono alla lettera lo schema tattico anti-Genoa, un 4-4-1-1 diligente e attento con Alvarez che supporta Palacio tra le maglie della difesa rossoblù. Senza grandi emozioni in avanti, con la squadra che macina campo e palloni ma non trovando mai lo spunto decisivo. Tanto che contro la squadra di Liverani che inizia in modo compassato, i nerazzurri non sanno approfittare calando improvvisamente di ritmo nel corso del primo tempo che si stempera in una serie di fraseggi a centrocampo dove riescono a primeggiare Alvarez e Kuzmanovic, due che non fanno certo della velocità la loro arma in più. Anche il Genoa ci mette del suo: Gilardino in avanti è abbandonato a se stesso e l'atteggiamento del Grifone appare più improntatoa non subire prima che osare.
Secondo tempo: il nulla, poi Kovavic accende la luce – Mazzarri prova a cambiare per dare una scossa ai suoi e così dopo soli 5 minuti della ripresa fa capolino Icardi, il gioiellino prelevato dalla Sampdoria che prende il posto per uno spento Kuzmanovic. L'effetto è giusto: l'Inter avanza il baricentro e mette alle corde il Genoa così come aveva fatto per i primi 10 minuti di inizio gara. La difesa rossoblù fatica, soffre ma alla fine regge l'urto, anche dello stesso ex blucerchiato che si presenta poco dopo incornando di testa da centro area. Ma ancora una volta, come nei primi 45′, i nerazzurri si spengono come cerini al vento. Il tecnico livornese prova ancora qualcosa, togliendo capitan Cambiasso e inserendo il talento di Kovacic a centrocampo nei 20′ finali. Altra scossa, quella giusta. Al 75′ arriva la rete liberatoria, di Nagatomo su un'azione dalla destra con Jonathan che crossa e Antonelli che devìa, facendo impennare il pallone sul secondo palo dove si avventa il giapponesino che anticipa anche un liberissimo Palacio. Ma per l'argentino c'è solo da attendere un quarto d'ora perchè è suo il gol del definitivo 2-0 su una azione perfetta di Guarin che lo libera in area genoana al 93′ minuto.