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Inter, De Boer rivela: “Ecco come Suning voleva punire i giocatori”

L’ex manager dei nerazzurri spiega: “Suning? In Cina hanno una cultura fatta di ricompense e punizioni: volevano che i giocatori rimanessero chiusi nel centro sportivo in ritiro per una settimana perché la squadra aveva perso una partita. Lo hanno fatto e loro hanno riperso la partita dopo”.
A cura di Marco Beltrami
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Frank De Boer è pronto per ripartire dalla Premier League. L'allenatore olandese pochi giorni fa ha preso in mano ufficialmente le redini del Crystal Palace, una squadra che vuole rilanciarsi dopo un'annata vissuta nelle zone medio-basse della classifica. Un'opportunità preziosa per il manager olandese che dal canto suo ha grande voglia di riscatto dopo la tutt'altro che positiva esperienza all'Inter.

L'esperienza all'Inter

La sua avventura milanese è durata meno di una stagione, con l'allenatore che ha pagato per tutti cedendo la sua panchina nella seconda metà della stagione a Stefano Pioli. A distanza di mesi De Boer è tornato a parlare di quella esperienza in una lunga e interessante intervista al Times, dimostrando di aver metabolizzato i difficili mesi milanesi. Un flop in cui sicuramente le colpe sono state anche della squadra per l'ex colonna della nazionale olandese che comunque considera quella all'Inter una buona esperienza: "Quando andate al campo di allenamento, vedete parole, messaggi come ‘Se non hai fallito, non hai imparato nulla’. Innanzitutto devi fallire per diventare il migliore. L’ho fatto. E’ stata una buona esperienza. Ne sono uscito come un allenatore migliore".

Le punizioni di Suning

I fatti d'altronde gli hanno dato ragione, alla luce del rendimento della squadra nel finale di stagione, quando dopo un periodo positivo, è crollata anche con Pioli fallendo l'aggancio all'Europa. De Boer è arrivato a Milano grazie alla dirigenza cinese che ha voluto fortemente puntare su di lui. Ecco allora il retroscena su Suning e le metodologie cinesi, tutt'altro che positive a suo dire: "Suning? Ho rispetto per loro ma in Cina hanno una cultura fatta di ricompense e punizioni. I proprietari volevano che i giocatori rimanessero chiusi nel centro sportivo in ritiro per una settimana perché la squadra aveva perso una partita. Lo hanno fatto e loro hanno riperso la partita dopo".

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