Inter, Cuper: “Il 5 maggio? Ancora oggi non so spiegare cosa sia successo”
A quasi 14 anni di distanza, uno dei pomeriggi più tristi della storia interista torna d'attualità grazie alle parole di chi lo ha vissuto sulla propria pelle. Dopo le parole di Zaccheroni, che nell'intervista esclusiva concessa a Fanpage ha raccontato del clamoroso blackout di Vieri e compagni, ecco arrivare quelle dell'ombra vertical: Hector Cuper. Il tecnico argentino, oggi commissario tecnico della nazionale egiziana, ha riavvolto il nastro dei ricordi in un'intervista concessa a "Sport360". A pochi giorni dal suo sessantesimo compleanno e dalla sfida contro il Chad, partita per la quale non avrà a disposizione la stella Mohamed Salah, l'ex allenatore di Valencia e Inter ha parlato del suo attuale incarico sulla panchina dei Faraoni: "Ho preso la decisione giusta accettando l'incarico – ha spiegato Cuper – Nonostante la situazione nel paese non sia l'ideale, mi trattano tutti bene in Egitto. Ciò che mi fa più felice è il rispetto e l'umiltà dei miei giocatori. Questo rende fantastica l'atmosfera all'interno della squadra".
Le lacrime di Ronaldo – Dopo aver parlato del periodo di Valencia ("Raggiungere la finale di Champions League per due volte con il Valencia, è stato il momento clou della mia carriera in Spagna"), Hector Cuper ha parlato del famoso 5 maggio 2002: il pomeriggio dove l'Inter buttò via uno scudetto già cucito sul petto. Erano gli anni di Christian Vieri ma, soprattutto, del fenomeno Ronaldo: "Quando arrivai a Milano, il brasiliano era reduce da un brutto infortunio – ha ricordato Cuper – Feci il massimo per aiutarlo e ci volle pazienza per farlo tornare in forma. Il mio obiettivo era di farlo tornare più forte di prima e penso si esserci riuscito. Le sue lacrime del 5 maggio? Fu una partita amara e strana. Solo una vittoria poteva darci il tricolore e, ancora oggi, non so spiegare cosa sia accaduto durante quei novanta minuti. So soltanto che la mia squadra avrebbe meritato la vittoria".