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Inter, con l’addio a Cambiasso si chiude l’epoca del Triplete

Dopo dieci anni e 315 presenze in nerazzurro anche il Cuchu saluterà i nerazzurri. Era l’ultimo dei reduci della trionfale stagione 2010 che proiettò l’Inter nel firmamento del calcio.
A cura di Alessio Pediglieri
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E' ufficiale: l'Inter del Triplete da domani non esisterà più. Almeno in campo, con testimoni pronti a portare avanti partita dopo partita ciò che di straordinario si riuscì a fare nel maggio 2010, quando l'Inter guidata da Josè Mourinho vinse campionato, Coppa Italia e Champions League. Ha già salutato Javier Zanetti, il capitano di mille battaglie, dopo 19 anni gloriosi in nerazzurro; ha già salutato Diego Milito, il killer del Bayern Monaco a Madrid; ha già detto addio anche Walter Samuel, il "Wall" che ha contribuito a chiudere a chiave la difesa nerazzurra in Italia e in Europa. Adesso, dopo le parole ufficiali di Piero Ausilio pronunciate alla vigilia del match contro il Chievo al posto di un silenzioso e polemico Mazzarri, si è capito che non ci sarà più nemmeno per Esteban Cambiasso, il ‘Cuchu' che a centrocampo aveva innalzato dighe insormontabili per gli avversari di turno.

Addio Cuchu – Questa sera contro il Chievo saluta la compagnia nerazzurra anche il vice-capitano Esteban Cambiasso. Che, come se fosse un segno del destino, vedrà chiudersi la sua avventura con l’Inter su quel campo dove, nel settembre del 2004, ebbe inizio un cammino straordinario, che lo ha portato a diventare un’altra delle colonne della squadra degli ultimi anni, il Bentegodi di Verona. In casa Inter ha prevalso la volontà precisa di Erick Thohir volto al futuro troncando qualunque ponte col passato. Nessuna nostalgia o tributo verso i campioni del Triplete: questa regola è valsa anche per Cambiasso, nonostante fosse quello teoricamente con più chances di rimanere almeno per un'altra stagione.

Da oggetto del mistero a vice capitano – Arrivato a parametro zero dal Real Madrid, debuttò in campionato, alla prima di Roberto Mancini come allenatore, giocando solo due minuti al posto di Edgar Davids. Il ‘Cuchu' era quasi  un oggetto misterioso, ma ha saputo diventare uno degli emblemi dell’Inter della seconda metà degli anni Duemila. Presto guadagna il posto da titolare inamovibile e partecipa da protagonista assoluto dei successi nerazzurri, siglando anche alcuni gol importantissimi, come quello nella finale di Coppa Italia 2006 contro la Roma, o la rete nel derby del dicembre 2007 che regalò la vittoria all’Inter. Fino alla rete del 2-1 contro il Chelsea nell’andata degli ottavi di finale della straordinaria Champions League 2010.

Fine di un'epoca – Alcuni dei tripletisti sono rimasti e resteranno all'interno della società, come gli ex portieri Orlandoni e Toldo, o il terzino colombiano Ivan Ramiro Cordoba e fra qualche mese lo stesso Javier Zanetti.  Altri hanno imboccato o imboccheranno altre strade. Fatto sta che però, nello spogliatoio della prossima Inter nessuno potrà raccontare la gioia di aver vinto tutto in una sola stagione. Dopo quelli noti di Milito, Samuel e Zanetti, l'ultimo atto, l'addio a Cambiasso, segna la fine legame con quella squadra fortissima plasmata da Josè Mourinho.

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