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Inter, che succede? Se Falcinelli diventa decisivo più di Icardi

I due stop in campionato hanno ridimensionato il cammino dell’Inter in classifica ma per non gettare al vento quanto di buono fatto, la soluzione resta dare continua fiducia in Spalletti. Malgrado il calo di forma complessivo, la mancanza di un vero vice Icardi, un mercato povero e l’illusione di essere pari a Napoli e Juve.
A cura di Alessio Pediglieri
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Un punto in tre partite. L'Inter stenta a ritrovarsi e soprattutto rischia di chiudere l'anno e il girone d'andata rovinando ciò che di buono è riuscita faticosamente a costruire negli ultimi 4 mesi. Complice una involuzione soprattutto mentale perché fisicamente, la squadra anche con il Sassuolo ha costruito e sfiorato ripetutamente la rete. Ma se a sbagliare ci si mette anche il goleador principe come Mauro Icardi è evidente che per Spalletti tutto si complica ancor più. Tanto che è bastato un gol di Falcinelli per risultare decisivo e rimediare la seconda sconfitta consecutiva in serie A dopo 16 giornate senza macchie.

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Una involuzione che trova la sua principale spiegazione in una partenza con il piede sull'acceleratore più del dovuto, un motore troppo a lungo su di giri e la poca pratica su curve sempre più strette verso il tricolore. Il tagliando con Udinese e Sassuolo è arrivato puntuale, dal quale però la macchina nerazzurra deve trovare la soluzione per uscire ancor più forte e non da rottamare. Mettendo subito mano ai problemi attuali.

Il mal di vetta che fa girare la testa

Come contro l'Udinese anche contro il Sassuolo l'Inter ha rimediato una figuraccia e zero punti perdendo maledettamente contatto con la vetta della serie A dove il Napoli sta preparando la fuga che sembrerebbe decisiva per scrollarsi di dosso almeno una delle più agguerrite concorrenti di questo inizio di stagione. Adesso sono 5 i punti dagli azzurri e con Roma e Juve che si devono sfidare, il quarto posto appare sempre più concreto nella classifica nerazzurra.

Oltre Icardi c'è il vuoto

A complicare tutto è stata la difficoltà della squadra a trovare la via del gol. Con il Sassuolo non è arrivato il gol, così come era accaduto contro l'Udinese. A far fallire l'Inter nei 90 minuti è stato il suo principale esecutore sotto porta, Mauro Icardi che ha sbagliato dal dischetto il possibile pareggio. Ma poco o nulla ha funzionato.

Calo di condizione e rosa corta

I meccanismi che avevano funzionato alla perfezione, o quasi, si sono crepati. Sono venuti meno i punti di forza, innanzitutto in Borja Valero che è calato di condizione in maniera impressionante, in Perisic che sta tirando il fiato e in Icardi che non riesce più a trasformare in oro ogni pallone che tocca in area di rigore avversaria. Poi ci sono problemi in difesa, con Miranda e Skriniar che hanno smesso di essere una diga insuperabile davanti ad Handanovic.

L'aiuto che arriva dal mercato

La struttura di fondo c'è ma manca del collante ulteriore che dovrebbe arrivare dal mercato dove Suning dovrà mettere mano in qualche modo. Spalletti alla fine ha fatto il possibile, gestendo una rosa più di quanto tutti si aspettassero, riuscendo a farla rendere oltre ogni aspettativa. Ma probabilmente oggi, l'Inter è arrivata a dare il massimo. Più di così non può e il rischio è che perda la ‘forma' Champions. E' per questo che un intervento a gennaio sarà fondamentale.

Fiducia continua in Spalletti

L'importante  è che non venga meno la fiducia riposta fino ad oggi in Luciano Spalletti. L'Inter se è arrivata fin qui a Natale è soprattutto per il tecnico e le sue qualità nel gestire una rosa al meglio. La mossa vincente di Suning, oltre a dare una mano concreta sul mercato, dev'essere quella di non mettere in discussione la guida tecnica come è capitato nel recente passato nerazzurro. Solo puntando su Spalletti, la strada resterà quella giusta.

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