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Inter, Bonolis svela i segreti della sua squadra del cuore: “Spalletti e…Kulinic”

Il conduttore televisivo, grande tifoso nerazzurro, scherza sul momento della formazione di Spalletti: “La fortuna non è un reato. E allora perché non dobbiamo pensare allo scudetto?”.
A cura di Alberto Pucci
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Lo avevamo lasciato raggiante in tribuna a San Siro, dopo il rigore decisivo di Mauro Icardi nel derby. Ora, a poche ore dalla sfida contro il Napoli capolista, Paolo Bonolis rivendica la sua fede interista e non nasconde la sua verve goliardica. Intervista da "Radio Radio", il popolare conduttore ha inquadrato il momento della sua squadra del cuore e individuato i due protagonisti fondamentali: "Spalletti sta facendo un ottimo piatto con gli ingredienti che ha a disposizione – ha spiegato e scherzato Bonolis – E poi noi quest'anno abbiamo preso a parametro zero Kulinic".

"Abbiamo fatto una grande operazione, ma questo giocatore ha parecchi parenti in giro per il mondo, non solo nel calcio. La fortuna ti protegge dalla malasorte, però poi devi avere il merito di sfruttarla: è vero che contro di noi sono stati presi tanti pali, ma abbiamo avuto la forza di andare a segnare".

Montella e i cinesi

La gioia per la vittoria nel derby è ancora viva anche per Paolo Bonolis: "Mi hanno chiesto cosa ne pensavo del fatto che Montella aveva detto non c'erano sette punti tra Inter e Milan. Ho risposto: può anche pensare di essere alto, però è oggettivo che sette punti ci sono. E comunque la fortuna non è un reato".

"L’Inter ha il dovere di provare a vincere tutte le partite. E allora perché non dobbiamo pensare allo scudetto? Cosa ne penso di Suning? Dei cinesi dell’Inter mi strafido perché, al contrario degli arabi, i soldi se li sono guadagnati, non se li sono trovati".

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I piccoletti del Napoli

A proposito di quel pezzo di stoffa tricolore, Bonolis ha le idee chiare anche per la corsa al titolo: "Sulla carta Napoli, Juve e Roma ci sono superiori, ma questo non significa che ci arriveranno davanti – ha concluso – Hanno rose migliori, però hanno anche le coppe. Con il Napoli temo che potremo andare in difficoltà, perché noi siamo una squadra di corazzieri e loro sono piccoletti. Anch’io che sono uno e ottanta quando giocavo contro un avversario piccolo mi facevo il segno della croce".

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