Inter, Benitez: A Gennaio potremmo muoverci sul mercato

Chi si accontenta gode… così così, diceva Luciano Ligabue. Se c'è, invece, una categoria che non si accontenta mai è quella dei tifosi, sempre bisognosi di nuovi trofei e nuove vittorie, mentre chi scende in campo, spesso e volentieri, da l'impressione di non riuscire a dare quel "surplus" che riusciva a raggiungere quando non si era sazi di trofei. I giocatori dell'Inter non dovranno commettere il madornale errore di accontentarsi, perché quest'anno i nerazzurri troveranno, nella loro corsa verso lo Scudetto, pane per i loro denti; visti i risultati di questo inizio di campionato, l'ambiente mormora di un pericoloso senso di appagamento da parte della società, che sul mercato ha mostrato una sorta d'immobilismo.
Quando le cose vanno sistemate in corsa, non c'è miglior cura che quella del mercato di riparazione, entrante in Gennaio, Rafa Benitez, allenatore dell'Inter, ha riposto a varie domande postegli ad Inter Channel, tra cui, alcune sul mercato: «Mi piace lavorare sul mercato, ma senza dire nulla. L'allenatore deve lavorare con il direttore tecnico, la squadra deve pensare alle partite. Se parliamo non sarà bene perché tutto sarà più caro. Il presidente è un uomo intelligente, il direttore tecnico e il direttore sportivo sono uomini intelligente. Sappiamo che avremo l'opportunità di fare qualcosa a gennaio e vedremo se lo potremo fare». Se l'astinenza di Milito si prolungasse, la società dovrebbe correre ai ripari, e si fanno già i nomi di Fernando Torres e del talentuoso brasiliano Neymar.
Il mister iberico, inoltre, parla della scottante situazione "infermeria", praticamente piena: «Samuel? Sta facendo un lavoro differenziato, ma sta andando molto bene. Anche Pandev, Biabiany e Zanetti stanno andando bene. Per Thiago Motta credo che avremo bisogno ancora di un paio di settimane. Ha fatto già un po' di calcio, però deve lavorare ancora. Perché tutti questi infortuni? Il Mondiale è finito tardi, molti calciatori hanno iniziato la preparazione tardi, poi abbiamo dovuto preparare due finali e quindi accelerare un po'. (…) Il Barcellona, forse non a caso, ha avuto dieci infortuni».
Giuseppe Senese