Inter, anche Vecchi boccia Gabigol: “E’ meglio Pinamonti”
Anche Stefano Vecchi ha scaricato Gabriel Barbosa arrivato all'Inter l'estate scorsa con il prorompente soprannome di Gabigol, uno che quando entra risulta essere spesso decisivo. Ma in nerazzurro non entra nemmeno in campo. Una situazione tanto paradossale da indicare nel giovane brasiliano l'attuale flop più clamoroso della storia interista: pagato 35 milioni tra cartellino e commissioni, Gabirel Barbosa ha racimolato la pochezza di un solo gol (contro il Bologna) e qualche briciola di partita qua e là. Creando un ‘caso' che è montato in tutto il suo malessere nella vittoria dell'Olimpico contro la Lazio dove il tecnico gli ha preferito prima il giovanissimo Pinamonti, poi l'esperto Banega.
Mister Gol in panchina – 600 gol in una carriera fulminea in brasile, poco più che ventenne. Gabriel Barbosa ha questo nel suo curriculum, una dote eccellente sulla carta tanto da farsi chiamare in patria, giustamente, ‘Gabigol'. Poi c'è un'altra realtà, a tinte nerazzurre dove il brasiliano triste non solo non segna ma neppure gioca. L'ultimo tassello di una stagione (e di una situazione) da dimenticare è arrivato con Vecchi in panchina durante il match con la Lazio. Nei minuti finali il tecnico ha inserito prima Pinamonti, poi Banega, lasciando ancora in panchina Gabigol che polemicamente si è alzato e se ne è andato negli spogliatoi.
Scelte tattiche – Sanzioni disciplinari a parte, che la società infliggerà al giocatore per regolamenti interni al gruppo, ciò che ha più sorpreso è stata la scelta dell'ex allenatore della Primavera, piombato in prima squadra per l'immediato dopo Pioli, nell'aver prima optato – a risultato acquisito e con gli avversari ridotti in 9 – prima al diciottenne Pinamonti, poi all'esperto Banega. Con tanto di spiegazione: "Gabigol in panchina? Come prima punta vedo meglio Pinamonti: la mia è stata una scelta puramente tattica".
Tutte le bocciature – Una nuova bocciatura che ha riaperto un caso mai chiuso: un investimento da 35 milioni (30 il cartellino più 5 di commissioni), un rapporto con la società mai nato (Ausilio nell'ultimo sfogo ha preferito non parlare del giocatore), una costante mancata considerazione di tutti i tecnici passati all'Inter (de Boer, Pioli, Vecchi). Un oggetto del mistero che rischia di passare alla storia come il flop di sempre nell'Inter.