Inter, anche Mancini ‘allontana’ Moratti: “Credo nel progetto Thohir”
Il caso (e il caos) del giorno è stata la notizia del possibile ritorno di Massimo Moratti alla guida della Beneamata. Indiscrezioni, dettagli, rivelazioni. Tutto sapientemente smentito dai diretti interessati: l'ex presidente nerazzurro oggi col 30% delle quote societarie, Ernesto Pellegrini ex numero uno negli anni 80 e ‘chiamato' alla cordata di riacquisto del club e Tronchetti Provera, storico uomo sponsor nell'epoca di Moratti, anch'egli coinvolto nello scoop poi rivelatosi una bolla di sapone. E sull'argomento è tornato anche Roberto Mancini, allenatore richiamato da Thohir ma da sempre vicinissimo all'ex presidente nerazzurro, che rimarrà tale. Nessun ribaltone, nessun dietrofront, solo chiacchiere. Il progetto con il magnate indonesiano continua.
A Mancini non cambierebbe nulla o quasi: che vi sia un ritorno di Moratti o si prosegua con Thohir, per lui la panchina dell'Inter ci sarebbe ancora. Eventuali passaggi societari non metterebbero a repentaglio il suo presente e il suo futuro in nerazzurro. E' lui il perno su cui fare affidamento per smuovere l'universo interista e rifarlo rotolare nella direzione giusta. Tutto il resto gli gira attorno, anche i presidenti: "Ho sentito Erick Thohir al telefono oggi, mentre con Massimo Moratti ci siamo sentiti per gli auguri di Pasqua. La notizia di stamattina? Sono rimasto sorpreso, poi ho letto le dichiarazioni del Presidente che smentiva tutto. Io posso dire che sono molto legato a Moratti che comunque è dentro al club con il 30%, ma Thohir ha grandi progetti e io sono fiducioso".
Un progetto tecnico che vorrebbe delle basi solide su cui costruirsi e crescere, tra cui il sogno quasi proibito che si chiama Yaya Tourè, il giocatore dal quale il ‘Mancio' non vorrebbe prescindere: "Yaya Touré è un giocatore del City quindi stiamo parlando di nulla, però il calcio italiano ha bisogno di ritrovare certi campioni e noi, se ci sarà la possibilità, ci proveremo senza dubbio. Il periodo è quello che è, i tifosi purtroppo soffrono, però devono capire che soffriamo anche noi. A volte ci vuole più tempo del previsto, la delusione ci sta. Ma già è difficile, se ci insultano pure…"