Inter: 5 cose da sapere su Di Gregorio, l’erede di Handanovic
Cresciuto nelle giovanili dell’Inter fin da quando aveva 6 anni, Michele Di Gregorio rappresenta il profilo ideale per rilanciare il club nerazzurro ad alti, altissimi livelli. Prima però, dopo aver conquistato tutto nelle selezioni giovanili con 1 Coppa Italia e 3 scudetti (l’ultimo in ordine di tempo lo scorso giugno contro la Fiorentina), il classe ’97 ha bisogno di giocare e farsi le ossa fra i grandi.
Seguendo le orme dell’idolo Julio Cesar, i consigli di Handanovic ed allenandosi intensamente, la strada però sembra già tracciata con l’attuale portiere del Renate legittimamente membro dell’esclusivo club di grandi portieri nostrani come Meret, Scuffet, Plizzari o Donnarumma. Dall’idolo di infanzia alle prodezze nella nuova realtà della Serie C, ecco 5 curiosità sul baby-fenomeno fra i pali Michele Di Gregorio.
L’idolo Julio Cesar e i consigli di Handanovic
Classe 1997, nato a Milano, Michele Di Gregorio non si pone limiti. Portiere della squadra Primavera dell’Inter prima e del Renate poi (Serie C- Girone B) ha deciso di provare a competere con Donnarumma, Scuffet, Meret e Plizzari per il ruolo di vice/erede di Buffon. Certo, provare a stare davanti a questi quattro, ad oggi, è dura, ma il giovane neroazzurro ha tutte le carte in regola per provarci e, magari chissà, riuscirci. E dire che il suo idolo da bambino era Julio Cesar, da cui vorrebbe apprendere ogni cosa per cercare di raggiungere il suo stesso livello.
Ma Michele ‘non disprezza' lo stesso Samir Handanovic, anzi. L’estremo difensore della squadra di Spalletti, lo scorso anno, diede molti consigli al giovane Di Gregorio in occasione di una settimana d’allenamenti che Pioli (allora tecnico dell’Inter), gli concesse in assenza di Carrizo. Un gatto tra i pali, Di Gregorio abbina la determinazione nel saper incitare la sua difesa all’ottima capacità di dare sicurezza al reparto. Un vero leader che ora ha voglia di spiccare il volo e proiettarsi verso un futuro concreto, magari proprio come nuovo Handanovic.
Dedizione e amore per la famiglia. Fra gli hobby tennis e volley
Come ogni ragazzo della sua età che sta intraprendendo questo tipo di percorso, è normale che la presenza della famiglia debba essere di fondamentale importanza. Di Gregorio, infatti, in una recente intervista, ha dichiarato di dovere molto a mamma Agata e alla sorella Angela che sono state sempre al suo fianco in ogni momento, anche in quelli più difficili, come quello legato alla scomparsa di papà Marcello. La sua canzone preferita è “Guerriero” di Marco Mengoni. Una canzone che, a suo dire, lo carica a mille. Un ragazzo che non molla e che vuole essere assoluto protagonista con la maglia della sua Inter.
Oltre al calcio però, Di Gregorio nutre anche una grande passione per il tennis oltre che per il volley. Il suo idolo, neanche a dirlo, è lo spagnolo Nadal. E come ogni giovane che si rispetti, attraverso le sue fedeli cuffie, prima di una gara, non fa altro che ascoltare il rap italiano, il suo genere musicale preferito.
Calciatore e professionista nel nome di papà Marcello
La passione per il calcio gli è stata tramandata da papà Marcello che però qualche anno fa è scomparso, come dicevamo, prematuramente. Ma nonostante ciò il giovane Michele non si è perso d’animo, e anzi da questa triste pagina della sua vita ha tratto linfa vitale e la forza per migliorare sempre di più. Un miglioramento netto, costante, evidente frutto della sua voglia di lavorare, passare ore e ore sul campo così come in palestra e dedicare ogni stilla di energia a quel sogno chiamato calcio, chiamato professionismo. Un ragazzo che, nelle difficoltà di un mestiere ricco di incertezze e, soprattutto di infortuni, non ha mai saltato un allenamento con casi nei quali il giovane di Milano si è dimostrato piuttosto stoico.
Gioca anche infortunato, non molla mai
Due episodi su tutti: nel primo, dopo aver subito la rottura dello scafoide della mano destra, non ha interrotto le sue sessioni con la Primavera dell’Inter decidendo di voler migliorare la sua tecnica di base e le sue capacità di impostazione coi piedi. Nel secondo, invece, malgrado la rottura del setto nasale e l’operazione del lunedì precedente, Di Gregorio in un recente Inter-Roma (semifinale di ritorno della Coppa Italia Primavera dello scorso 25 gennaio), ha preteso di giocare ugualmente per dare un contributo alla sua squadra. Insomma, con una determinazione simile, tutto diventa più facile.
Valore di mercato e caratteristiche tecniche
Il giovane Di Gregorio, peraltro legato da un contratto con l’Inter fino al 2019, è uno di quei prospetti su cui poter fare affidamento per il cambio generazionale, nell’attesa che Handanovic imbocchi il “Viale del tramonto”, dell’Inter. Forte, reattivo, con un’ottima presa, forza esplosiva nelle gambe ed un piede destro davvero molto educato, l’estremo difensore del Renate è un profilo di assoluto valore che, magari anche in vista del prossimo biennio dell’Under 21 di Di Biagio, può, anzi, deve esser preso in assoluta considerazione.
Una considerazione/reputazione che sta crescendo di giorno in giorno assieme al suo valore di mercato in grado, nel giro di poco tempo, di giungere a quota 150mila euro con un incremento annuo, stando al portale Transfermarkt.it, di 100mila euro rispetto al luglio del 2016.
Il Renate e l’exploit contro l’Empoli
Passato in estate in prestito ai brianzoli del Renate, Di Gregorio insieme coi suoi compagni, si è reso protagonista di un’ottima cavalcata in Coppa Italia conclusasi con la sconfitta al terzo turno con la SPAL per 1-0 ma anche con il prestigioso scalpo dell’Empoli di Vivarini. Fra gli attori più importanti dell’exploit degli uomini di Cevoli (ex giocatore, fra le altre, di Torino, Reggiana e Modena), proprio l’ex numero #1 della Primavera nerazzurra. In particolare, nel match del Castellani, Di Gregorio non solo ha mantenuto più volte la sua squadra viva con la gara che si è protratta prima ai supplementari (2-2) e poi ai rigori, ma ha anche bloccato un decisivo tiro dal dischetto dell’ex Napoli El Kaddouri e neutralizzato i rigori, nell’ordine, di Donnarumma e Veseli. Una prima esaltante gioia fra i grandi dopo la Coppa Italia ed i 3 scudetti vinti nelle giovanili dell’Inter.