Insigne e Verratti valgono 100 milioni. La barzelletta che ha fatto ridere la Spagna
Nell’affascinante cornice del Santiago Bernabeu colmo fino ad ogni ordine di posto, l’Italia di Ventura deve arrendersi alla classe, alla tecnica ed alla superiore qualità della Roja. La Spagna, infatti, grazie ad un netto 3-0 spedisce gli azzurri, al 99,9%, agli spareggi di novembre per guadagnarsi il pass per Russia 2018.
Le “Furie Rosse” schierate con un 4-3-fantasia e l’ormai quasi consueto falso nueve, partono subito bene e trovano il vantaggio con Isco per poi legittimare, già nel primo tempo, chiuso sul 2-0, il successo finale con, a seguire, una ripresa affrontata col cruise control, ad attendere gli avversari per poi ripartire. Al di là del risultato e di un punteggio che giustamente penalizza la nostra nazionale, vediamo top e flop di Spagna-Italia. Sugli scudi il trascinatore Isco in grado di aprire e idealmente chiudere la disfida spagnola e il talento maiorchino Asensio, male Bonucci e Verratti.
I Top parlano tutti il castigliano
Isco, l’Hidalgo di Spagna
Come i tori di Pamplona che, nel celebre evento dell’encierro in occasione della festa di San Firmino, si scatenano nelle piazze della cittadina della Navarra, così, con la stessa rabbia, il fenomeno merengue Isco si è abbattuto questa sera sugli azzurri di Ventura. Il 24enne di Benalmadena, infatti, sbriga la pratica Italia siglando le sue reti quattro e cinque in nazionale in appena 45’ minuti bissando il gol nella finale (vinta 4-2) dell’Europeo Under 21 del 2013 proprio davanti a Insigne, Immobile e Verratti. Prima, disegna una punizione dal limite che si infila alle spalle dell’incolpevole Buffon, poi, con un estro ed una imprevedibilità da autentico fuoriclasse, disorienta al limite della 16 metri avversaria Verratti e scaglia un tiro “mancino” verso la porta dell’Italia: 2-0 e applausi a scena aperta. In un solo tempo, la Spagna, i tifosi ed i suoi compagni sono ai piedi del numero #22 iberico proclamato per, ovazione popolare, l’Hidalgo del Bernabeu.
Asensio, il talento che delizia la platea del Bernabeu
Lasciato libero di svariare non solo per tutto il fronte offensivo ma anche per l’intero rettangolo verde, Asensio, senza vincoli tattici, spacca in due la difesa avversaria e diventa elemento indispensabile per i ricami d’attacco della sua Spagna. Mai lezioso, mai irriverente, irrispettoso o beffardo nei confronti degli avversari, grazie alla sua tecnica sopraffina, tesse gioco, lega i reparti e non lesina imprendibili serpentine. Nella sua gara, pochi tiri, pochi dribbling, poca gloria personale ma tante, tantissime giocate funzionali alla manovra dei suoi. Inestimabile.
Sergio Ramos leader maximo
Da autentico leader carismatico Sergio Ramos carica i suoi fin dall’inizio del match si propone in fase offensiva, imposta e riesce anche a servire un assist decisivo per Morata che sigla il definitivo 3-0. Una gara pressoché perfetta impreziosita da chiusure importanti, passaggi precisi, lanci di 50 metri da consumato centrocampista, 4 salvataggi in situazioni di potenziale pericolo e diversi duelli aerei vinti. Una gara da signore, padrone di casa del Bernabeu e da spauracchio dell’Italia e delle italiane, Napoli e Juventus in primis.
Flop tutto azzurro
Verratti, stretto nella morsa spagnola trascorre una serata davvero difficile
Parte male, si fa ammonire dopo appena 2’ minuti di gioco e non riesce a trovare mai la posizione nel centrocampo a “2” italiano. Dinanzi all’idolo di sempre Iniesta, Verratti accusa forse un po’ troppo la pressione dell’evento non arrivando mai ad incidere e, malgrado mezzi tecnici di assoluto valore, a illuminare la manovra azzurra. Pur volenteroso, infatti, il numero #8 italiano sembra spesso troppo frenetico e voglioso con una fretta che non lo aiuta a tirarsi fuori da una serata decisamente no dove subisce anche dribbling su dribbling dall’inarrestabile Isco. Per chiudere una gara assolutamente da dimenticare, si fa saltare proprio da quest’ultimo in occasione del raddoppio, liberando lo specchio della porta all’asso del Real Madrid. Bocciatura senza appello per il talento del Paris Saint Germain.
Difesa sotto scacco, Bonucci in seria difficoltà
Non imposta, non chiude e sbaglia una marea di appoggi. Questa, in estrema sintesi, la gara di Leonardo Bonucci. Un Bonucci da cui ci si sarebbe aspettato qualcosa in più non tanto e non solo per il suo “titolo” di calciatore più pagato della Serie A ma anche per la sua grande esperienza internazionale. E invece, orfano del fido Chiellini, Ko per problemi fisici nell’immediata vigilia, e della difesa a 3 con cui si sente ancora più a suo agio si espone a uno contro uno difficili e spesso si fa saltare dagli inarrestabili avversari. Perde fiducia in fase di costruzione limitandosi poi a servire i propri compagni con passaggi interlocutori e in orizzontale chiudendo poi la sua prestazione in completa balia di Morata e delle folate offensive della Roja.
Attacco azzurro sul banco degli imputati
La miglior difesa è l’attacco. Una frase come tante, eppure, questo era stato in sede di preparazione, lo slogan, il mantra recitato da Ventura ai suoi. Attaccare la Spagna, pressarla alta, aggredire proprio il punto debole degli iberici e cercare di fare breccia nei 4 difensori delle “Furie Rosse”. Facile a dirsi un po’ meno da mettere in pratica. E così, malgrado due punte centrali e due ali offensive come Candreva e Insigne, l’Italia mette raramente in difficoltà il pacchetto arretrato spagnolo con solo 6 tiri totali e 2 conclusioni nello specchio. E, come estrema ratio, a nulla servono gli avvicendamenti d’attacco con Bernardeschi, Eder e Gabbiadini non in grado di dare un concreto contributo alla squadra. Ma forse, al di là della dietrologia, rispolverare l'umiltà tricolore oltre che il buon vecchio catenaccio non sarebbe stato male.
Tabellino e voti, isco imprendibile malissimo Bonucci
Spagna (4-3-3) De Gea 6; Carvajal 6, Pique 6, Sergio Ramos 6.5, Jordi Alba 5.5; Koke 6, Sergio Busquets 6, Iniesta 6.5 (Dal 71’ Morata); Isco 8 (Dal 87’ Villa), Asensio 7 (Dal 79’ Saul Niguez), David Silva 6.5. A disposizione: Reina, Kepa Arrizabalaga; Monreal, Azpilicueta, Nacho; Thiago, Saul Niguez; Villa, Iago Aspas, Pedro, Deulofeu, Morata. All. Julen Lopetegui 7
Italia (4-2-4) Buffon 5; Darmian 6, Barzagli 6, Bonucci 4.5, Spinazzola 5.5; De Rossi 5, Verratti 5.5; Candreva 5.5 (Bernardeschi dal 69’), Immobile 5.5 (Dal 77’ Gabbiadini), Belotti 5 (Eder dal 69’), Insigne. A disposizione: Perin, Donnarumma; Astori, D’Ambrosio, Conti, Rugani; Parolo, Bernardeschi, Pellegrini; Eder, El Shaarawy, Gabbiadini. All. Giampiero Ventura 5
Arbitro
Bjorn Kuipers 44 anni (28 marzo 1973) olandese. 60 gare internazionali con 0.7 cartellini rossi a partita, 3.67 cartellini gialli per match
Ultimi precedenti: 2 vittorie Spagna, 5 pareggi e 2 vittorie Italia
Classifica Gruppo G:
Spagna 19, Italia 16, Albania 12, Israele 9, Macedonia 6, Liechtenstein 0