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Iniesta e la ricetta del successo: “Voi ossessionati dal risultato, noi ci divertiamo”

Dopo Spagna-Italia, il centrocampista delle Furie Rosse e del Barcellona ha spiegato i motivi del successo: “I nostri ragazzini pensano a giocare, i vostri solamente a vincere. E’ per questo che nell’ultimo decennio siamo i primi sia in nazionale che nei singoli club”
A cura di Alessio Pediglieri
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Spagna-Italia il giorno dopo è anche una riflessione su due mondi contrapposti di vedere e vivere il calcio. A togliere il coperchio alla pentola è Andres Iniesta, il Prestigiatore della nazionale iberica e del Barcellona. Anche lui protagonista nel 3-0 rifilato ad una Italia che era scesa al Bernabeu con il piglio di chi avrebbe voluto dettare la propria idea di calcio. E che è tornata a Coverciano ridimensionata nel gioco, nella personalità, nella fiducia e nelle aspettative. Una autentica lezione in 90 minuti dove i giocatori spagnoli non soltanto hanno vinto un match delicato e determinante anche per loro, ma si sono soprattutto divertiti.

Lezione Spagna

Se la sfida del Bernabeu era fondamentale per l'Italia di Ventura bisogna ricordare che chi aveva tutto da perdere era proprio la Spagna. Se avessero fallito, le Furie Rosse avrebbero compiuto un tonfo che si sarebbe ripercosso in tutta Europa. Erano favoriti, avevano due risultati su tre dalla loro, giocavano davanti al proprio pubblico. Alla fine, tutto è andato per il verso giusto: la Spagna ha vinto, giocato meglio, convinto.

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Giocare per divertirsi

A sottolineare il semplice segreto della ricetta vincente è stato lo stesso Andres Iniesta uno dei veterani della nazionale spagnola. Il ‘trucco' è divertirsi, approcciarsi al pallone in modo ludico, divertente, spensierato. Doti tecniche, lavoro tattico, tanti sacrifici e indubbie qualità. Vero, ma l'ingrediente in più è la spensieratezza. In pratica, il contrario di ciò che avviene in Italia.

L'ossessione per la vittoria

Intervistato nel dopo vittoria sull'Italia, il Prestigiatore catalano ha spiegato la filosofia di fondo che lega con un invisibile filo conduttore l'intero movimento calcistico spagnolo: "In Spagna, quando un bambino torna a casa dopo una partita, i genitori chiedono se abbia giocato bene. In Italia, invece, gli chiedono per prima cosa se abbia vinto. La differenza sta tutta qui. C'è chi ha la cultura del gioco, chi l'ossessione della vittoria. Per questo nell'ultimo decennio siamo sempre noi i protagonisti e non solo in Nazionale"

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