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Inghilterra: Capello ha ragione sull’inglese per allenare

Uno studio di Cambridge conferma che cento parole bastano per allenare.
A cura di Jacopo Giove
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Capello e l'Inter

La stampa inglese non è mai tenera con gli allenatori stranieri. È capitato anche a Sven Goran Eriksson di essere preso di mira quando guidava l'Inghilterra, ma forse nel caso di Fabio Capello hanno un po' esagerato. Il tecnico italiano è stato criticato per tante cose, come quando i giocatori hanno visto un video del Barcellona dietro suo suggerimento, ma anche per il fatto che non parli proprio in maniera perfetta in inglese. Lui si è giustificato dicendo che basta conoscere un centinaio di parole per poter allenare e per questo è stato quasi deriso. Oggi però in aiuto dell'ex-allenatore della Roma si è schierata addirittura l'università di Cambridge.

Uno studio fatto da dei ricercatori ha dimostrato che i vocaboli che bisogna conoscere per poter dirigere una squadra sono proprio un centinaio. Un software ha selezionato le parole relative al calcio, facendo una prima scrematura di otto milioni di vocaboli. Un altro programma ha confrontato questi con il totale del database, per verificare quali sono quelli più utilizzati. I termini fondamentali relativi al gioco e ai giocatori, come goal, porta, attaccante, sono risultati essere quarantaquattro. A questi vanno aggiunti quelli relativi alle regole, come fuorigioco, arbitro, corner, che portano la lista a settanta. Si arriva a cento aggiungendo quelli relativi alla tattica.

Capello quindi aveva ragione, anche se gli studiosi hanno affermato che fra queste non è stata inserita quella che dovrebbe essere la più temuta da un allenatore: licenziamento.

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