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Incubo Barcellona, sconfitto anche dal Valencia al Camp Nou

Terza sconfitta consecutiva in Liga e aggancio in vetta da parte dell’Atletico. Gli azulgrana franano davanti al proprio pubblico 2-1 (autogol di Rakitic e rete di Mina per il Valencia). Non basta la rete di Messi a inizio ripresa. E’ crisi: dopo la Champions a rischio la Liga.
A cura di Alessio Pediglieri
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E' crisi. Il Barcellona stellare non esiste più. E' ufficiale. In un mese gli azulgrana hanno perso la Champions League e stanno perdendo anche la Liga. In campionato il declino è terribile: un solo punto negli ultimi 4 match con un pareggio e tre sconfitte consecutive. Un incubo in cui gli uomini di Luis Enrique non sembrano riuscire a svegliarsi. Anche contro il Valencia, un doppio svantaggio nei primi 45 minuti ha condizionato negativamente la partita. Il gol di Messi a inizio ripresa è servito a poco se non ad aumentare i rimpianti. Una crisi di risultati e di gol, con il Tridentazo imballato e inefficace. E adesso la Liga è riaperta: l'Atletico è tornato prepotentemente con il successo pomeridiano a pari punti del Barça a 76, mentre il Real è a solo un punto di distanza.

Uno-due da ko

Il Barcellona parte fortissimo: il fiato sul collo delle due squadre madridiste si sente eccome e le ultime uscite (con relative sconfitte) dicono che gli azulgrana siano in crisi. I primi minuti però sconfessano i detrattori: il Barça in campo prende subito le redini del gioco con un possesso palla che non ammette errori e permette ai padroni di casa di sfiorare il gol in almeno due occasioni nei primi 20 minuti di gioco. Il Valencia, fa poco, difende ordinatamente e prova a giocarsi le uniche chance solamente di rimessa,  ma lo 0-0 regge per la prima parte del primo tempo.

Ma la seconda parte dei primi 45 minuti è di tutt'altra fattura: la paura azulgrana si concretizza al 26′ quando sul pressing del Valencia è Rakitic a commettere il peccato capitale di sbagliare e infilare la propria porta per il vantaggio degli ospiti. Un Camp Nou ammutolito, in silenzio, con un risultato che getta all'inferno una stagione che sembrava involarsi nell'ennesimo trionfo. Sotto di una rete, il Barcellona ammette la propria crisi dopo un solo punto nelle ultime tre gare di Liga, un vantaggio enorme su Atletico e Real ridotto a nulla e l'addio anche ai sogni europei in Champions. Messi & co. però non sembrano riuscire a scuotersi subito: la partita racconta di un Barça padrone del pallone ma che non trova la via per il pareggio che aprirebbe una rimonta necessaria per scacciare i fantasmi. Fantasmi che si ripresentano più tetri e scuri nei minuti di recupero quando, dopo i miracoli del portiere Alves su Suarez e Messi, è Santi Mina a superare ancora una volta Bravo per un 2-0 che gela Luis Enrique, la squadra e tutto lo stadio.

Reazione Barça

Nella ripresa la riscossa c'è: Leo Messi alza la testa dopo 18 minuti dall'inizio della ripresa e riesce ad accorciare dopo che Rakitic aveva sfiorato il gol dopo solo pochi istanti del secondo tempo. Il pressing del Barcellona è però da subito nuovamente asfissiante. La rete della Pulce spinge il Camp Nou a esaltare i propri giocatori che con Neymar, fino a quel momento in ombra, sfiora subito il raddoppio al 71′ in una azione solitaria. Alves sale in cattedra: il portiere del Valencia si supera anche su Rakitic che batte a colpo sicuro evitando il 2-2 azulgrana. Che non arriva: il Barcellona perde anche contro il Valencia e riapre ufficialmente la Liga.

Messi da leggenda, ma non basta

Al minuto 63 del match contro il Valencia la Pulce ha realizzato la rete numero 500 in carriera dopo 516 minuti di digiuno: 450 in 525 presenze con i blaugrani, le restanti 50 in 107 apparizioni con la maglia della Nazionale argentina ed un totale di ben 38 triplette. Numeri da capogiro per l'argentino, con il primo sigillo con i catalani che arrivò nel maggio 2005 in occasione della gara contro l'Albacete. La prima gioia con l'Albiceleste è datata invece marzo 2006 in un 3-2 che i sudamericani inflissero alla Croazia

 
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