In Inter-Neftci cori razzisti contro i napoletani

San Siro semideserto, partita tra Inter e Neftci valida per le statistiche e nulla più. Nerazzurri qualificati, azeri già contenti d'aver partecipato all'Europa League. In campo Stramaccioni rilancia la "linea verde" ma a meritare il cartellino rosso sono i tifosi nerazzurri che, per tutto il primo tempo, si fanno sentire per gli insulti e i cori razzisti contro i napoletani. Che c'entrano i partenopei? Nulla. Però, per la pattuglia di sostenitori interisti la vicinanza con la sfida di campionato in programma domenica sera al Meazza è motivo sufficiente per urlare la propria rabbia contro i meridionali. "Colerosi, terremotati che col sapone non vi siete mai lavati" e poi ancora "Odio Napoli", "Napoli colera sei la vergogna dell'Italia intera" oppure il must "Noi non siamo napoletani". Qualche fischio di disappunto s'è pure levato nei loro confronti, nemmeno questo è bastato a fermarli. Anzi, neanche ricordano che l'avvocato Peppino Prisco, storico dirigente nerazzurro, era originario di Torre Annunziata, la Città della Pasta, in provincia di Napoli. Meridionale e alpino. Uomo d'altro spessore. Non è la prima volta, però, che si verificano episodi del genere a Milano: poco tempo fa l'Inter se la cavò con appena quindicimila euro d'ammenda per le ingiurie dei propri sostenitori contro i partenopei, avvenute durante la gara di Coppa Italia con il Genoa. Quel che accadde all'insaputa di qualcuno fu molto chiaro invece all'arbitro, Russo di Nola, che annotò tutto. E così la Scala del calcio, oggi come allora, è divenuta un teatrino di figuranti e pernacchie d'avanspettacolo