“In Champions tra 5 anni”, e ora il Pavia è fuori dalla Lega Pro
Un paio d’anni fa un gruppo cinese acquistò il Pavia. Le ambizioni di quegli imprenditori erano notevolissime. Il primo obiettivo era la promozione in Serie B, che doveva essere di fatto il trampolino di lancio verso la Serie A. Ma addirittura si parlò di Champions League, il grande traguardo che sarebbe dovuto essere raggiunto entro cinque anni. Il Pavia in realtà in questi è rimasto in Lega Pro, che ha disputato a buoni livelli. Ma da ieri anche quella categoria i lombardi l’hanno persa. Il club pavese infatti è fallito. Nonostante le promesse del neo-presidente Alessandro Nucilli il Pavia non ha presentato alcun ricorso per la bocciatura della Co.vi.soc., e in automatico è arrivata l’esclusione dalla Lega Pro 2016/2017.
Il presidente Nuccilli, che ha litigato pesantemente con i tifosi su Facebook non è riuscito a mantenere le promesse fatte nei giorni scorsi e soprattutto non è riuscito a saldare l’ingente debito da sei milioni di euro, che di fatto hanno provocato il fallimento del club. L’esclusione verrà ufficializzata il prossimo 19 luglio, ma non essendo stato presentato il ricorso, per il Pavia non c’è più speranza. Nei prossimi giorni il sindaco della città incontrerà una cordata di imprenditori locali che si sono detti disposti a far ripartire, dalla Serie D, la squadra lombarda.
Non ha presentato il ricorso nemmeno il Rimini, che non è riuscito a trovare i fondi necessari per accedere alla fideiussione e così il club emiliano per la seconda volta in sei anni fallisce. Nel 2010 infatti, dopo aver ottenuto una promozione in B nel 2005, disputato quattro campionati in questa categoria e dopo aver ottenuto anche un quarto posto in Serie C, il Rimini è fallito ed è precipitato nei dilettanti. Nel 2015 i riminesi sono tornati tra i professionisti, ma dopo appena un anno in Lega Pro il club è nuovamente fallito.
