In Champions League con la Juventus – Day one
Viaggio della speranza – Sole, montagne innevate ed una buona dose di ottimismo, mi accolgono all'aeroporto torinese di Caselle per questa nuova avventura a fianco della Juventus. Il punto di ritrovo, sotto un bandierone tricolore, è l'A01: sigla di buon auspicio, che ricorda quello che sarà il vero obiettivo bianconero nella fredda Ucraina. Servirà, infatti, almeno un punto alla squadra di Conte per dare un seguito all'avventura in Champions League. Con me, come nella precedente occasione, un gruppo di giornalisti e tifosi (più o meno vip) pronti a salire sul volo che ci porterà a casa Lucescu.
Ritardatari in bianco e nero – Causa ritardo della squadra, l'aereo stacca dalla pista di Torino con una buona ora di ritardo sulla tabella di marcia. Davanti a me Bonucci (con un paio di occhiali da sole davvero stravaganti), Buffon, Pogba e compagni. Dietro tutto il gruppo di cronisti, capitanati da Stefano Bizzotto della RAI (il nuovo telecronista ufficiale della nazionale azzurra) e dalle "firme" di Gazzetta, Repubblica e La Stampa. Tra loro anche Massimo Mauro che, anche in questa occasione (lo incontrammo in Danimarca), ha voluto seguire la squadra unendo, presumibilmente, l'utile al dilettevole.
La vecchia signora traballa – Contrariamente a ciò che avevamo trovato all'andata (sole e cielo terso), Donetsk ci accoglie con un vento gelido che, in fase d'atterraggio, rende ancor più emozionante (eufemismo) l'arrivo in Ucraina. L'aereo barcolla di brutto e da dietro arrivano i lamenti di chi (Massimo Mauro) evidentemente non sopporta le turbolenze. C'è chi ci ride sopra e sfotte l'ex giocatore bianconero e c'è chi, invece, manco si accorge della "rumba" che il velivolo sta ballando a pochi metri dal cemento della pista. I giocatori sembrano tranquilli, scherzano tra di loro e si preparano a toccar terra.
Comitato d'accoglienza – Prima di arrivare al pullman, occorre passare i severi controlli doganali. Talmente severi che poliziotti e addetti al controllo sono più che altro preoccupati di farsi autografare, dai giocatori juventini, alcuni palloni magicamente spuntati dal nulla. Passato il varco doganale, ecco la sorpresa più grande: ad aspettare la comitiva bianconera un folto gruppo di tifosi locali, assetati di foto e autografi. Un benvenuto del tutto inatteso che ha coinvolto l'intera truppa juventina, soprattutto mister Conte e Pavel Nedved fermati a più riprese dai supporters ucraini. Domani ci sarà la rifinitura sul prato della Donbass Arena e, ovviamente, ci saremo anche noi per raccontarvi l'avvicinamento della squadra alla sfida di mercoledì.
Le 10 cose indimenticabili del day one – Insomma, travolto da un turbinio di nuovi eventi posso dirvi che ci sono dei momenti che dimenticherò difficilmente. Per rendervi partecipe di quanto visto in prima persona, vi propongo le 10 cose migliori e/0 più simpatiche di questo primo giorno (con tanto di voti annessi!).
1) Leonardo Bonucci, senza dubbio, è il più stravagante della compagnia per i suoi occhiali da sole (tamarri ma trendy)- voto 8
2) Il capitano del volo Torino-Donetsk ed al suo atterraggio…indimenticabile – voto 7,5
3) Gli ucraini che fumano nella hall dell'albergo- voto 4
4) Il vento gelido che soffia su Donetsk… e lo chiamano inverno mite – S.V.
5) La Donbass Arena che, ieri notte, ci ha accolto con i fuochi d'artificio – voto 10
6) Il capitano Gigi Buffon, l'unico che ho visto salire a bordo con un libro tra le mani! – voto 10
7) La cucina ucraina: un mix inconcepibile di sapori agro dolci – voto 5,5
8) L'accoglienza simpatica ricevuta dai giocatori bianconeri all'arrivo in Ucraina: il poliziotto, con il pallone in mano, alla ricerca di autografi sinceramente mi mancava! – voto 7
9) Il fisico di Paul Pogba: visto da vicino fa impressione. Un mix tra Viera e Balotelli! – voto 7
10) La pazienza e cortesia con la quale Conte, dopo 4 ore di volo, ha affrontato i tifosi ucraini all'arrivo (festanti ma pur sempre appiccicosi) – voto 8
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