In centomila per l’ultimo saluto alla Chapecoense
Il momento del dolore e del cordoglio. L'onda di emotiva che ha squassato il Brasile per la tragedia della Chapecoense, ha vive in queste ore un altro momento molto toccante: il ritorno delle bare in patria e la celebrazione delle esequie chiamano a raccolta il popolo verde-oro, gli sportivi, gli appassionati che da ogni parte del mondo hanno testimoniato grande affetto e rispetto per la memoria delle vittime scomparse pochi giorni fa nei pressi di Medellin.
La tesi sul disastro aereo: mancanza di carburante
Il velivolo a bordo del quale viaggiava la squadra (che avrebbe dovuto giocare la finale di Coppa Sudamericana con l'Atletico Nacional) s'è schiantato al suolo per cause ancora da accertare: secondo i primi riscontri, la mancanza di carburante è la tesi al momento prevalente, quella che s'è fatta largo nel novero di motivi vagliati con maggiore insistenza.
Lo sbarco delle bare
All'aeroporto di Chapecò ad attendere gli aerei e le 50 salme raccolte nei feretri c'era anche il presidente del Brasile, Michel Temer, e una folla di persone commosse, in silenzio, in lacrime. Dopo una cerimonia privata organizzata per i familiari delle vittime, la lunga carovana funebre si è diretta verso lo stadio "Arena Condà" dove verranno celebrate le esequie collettive. Una folla oceanica è pronta a rivolgere l'estremo saluto agli "eroi di Chapò": centomila persone a fronte della diciannovemila che l'impianto può contenere.
Esequie e messaggio di Papa Francesco
In campo corone di fiori, striscioni, bandiere fanno fa corredo accessorio allo scudetto del club listato a lutto. Una struttura accoglierà i feretri delle vittime giunti in patria trasportati dai mezzi dell'aviazione militare brasiliana. A suggello del momento di cordoglio e del rito funebre per la morte di 16 dei 19 calciatori deceduti nel disastro ci sarà un messaggio di Papa Francesco.