video suggerito
video suggerito

Immobile e Destro, figliocci di Zeman da Nazionale

Considerato il momento difficile di Balotelli, Prandelli potrebbe pensare di schierare al Mondiale in avanti Immobile e Destro.
A cura di Alessio Morra
20 CONDIVISIONI
immobile destro

L’Italia è un paese di santi, poeti, navigatori e attaccanti. Cesare Prandelli che tra poco più di tre settimane dovrà ufficializzare la prima lista con al massimo trenta calciatori, in avanti ha davvero l’imbarazzo della scelta. Gli attaccanti presenti nella sua lista attuale sono una decina: Balotelli, Cassano, Cerci, Destro, Gilardino, Immobile, Insigne, Osvaldo e Pepito Rossi, in rigoroso ordine alfabetico; ed a questi potrebbe aggiungersi, anzi forse dovrebbe aggiungersi, Luca Toni, autore di un campionato favoloso; l’attaccante del Verona, trentasette anni tra un mese, è salito a quota 20 gol in Serie A.

In lotta per un posto al sole brasiliano in questo momento ci sono Mattia Destro e Ciro Immobile. Due calciatori che, a parte dall’età e dalla freschezza, sono uniti da un antico maestro: Zdenek Zeman. E si perché entrambi hanno studiato alla grandiosa scuola del boemo, che come allenatore non è mai riuscito a vincere nessun trofeo, ma che nella sua carriera è stato uno straordinario maestro per tutti i suoi attaccanti. Destro agli ordini di Zeman è stato per quasi otto mesi lo scorso campionato, e nonostante un po’ di difficoltà qualcosa l’attaccante di Garcia deve avere imparato. Ciro Immobile invece è esploso con il boemo due anni fa con il Pescara, quando i due (con Insigne) conquistarono una straordinaria oltre che storica promozione. "Grazie a Zeman sono un giocatore vero", ha ammesso la punta del Toro giunta a quota 21 gol in classifica marcatori.

Prandelli, che forse per il reparto offensivo potrebbe chiedere qualche consiglio a Zeman, di sicuro farebbe bene a portare sia Immobile sia Destro, che magari con un Balotelli poco e sereno e forse non più al centro del progetto, potrebbero magari fare coppia al Mondiale. Ed in fondo questa non è un’eresia forse nemmeno Prandelli che da sempre parla di una Nazionale formato da giovani e per realizzare ciò non c’è niente di meglio che una coppia d’attacco formata da due ragazzi che in totale hanno quarantasette anni.

20 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views