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Il triste destino di Balotelli: 4 anni fa demolì la Germania, oggi è in piscina con Pia

Scaricato dal Liverpool e anche dal Milan, l’attaccante ripercorre i momenti difficili della sua carriera e ammette: “Il vero Balotelli meriterebbe la convocazione in Nazionale. Il Balotelli di oggi no. Conte ha fatto bene a non chiamarmi”. Il futuro? “Molti rideranno ma credo di poter ambire ancora al Pallone d’Oro”.
A cura di Maurizio De Santis
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Quattro anni fa demolì la Germania con una doppietta e la eliminò dall'Europeo del 2012, spianando la strada della finale all'Italia. Da allora la carriera di Mario Balotelli ha preso una piega decisamente diversa: eroe della patria, promessa del calcio nazionale, uomo della Provvidenza che ha ancora una volta sorride agli Azzurri contro i tedeschi… tutto svanito. Di quei momenti sono rimasti le immagini e i ricordi, bellissimi, per le emozioni provate. Di quei momenti è rimasta l'esultanza alla ‘Hulk' quando tolse la maglietta, la lanciò per terra e mostrò i muscoli da ‘macho', segno di potenza e di vittoria nei confronti dell'avversario mandato al tappeto con due colpi del suo repertorio. Un colpo di testa in piena area di rigore e poi una cannonata all'incrocio dei pali per finalizzare il contropiede innescato da Montolivo: due perle che fecero esplodere la Balotelli-mania.

Balotelli in piscina con la figlia, Pia (foto tratta dal profilo Instagram del calciatore)
Balotelli in piscina con la figlia, Pia (foto tratta dal profilo Instagram del calciatore)

Come sono lontani quei tempi. A guardarli oggi viene il magone e soprattutto il profondo dispiacere per un ragazzo che a 25 anni è già considerato alla stregua della paccottiglia riposta in un armadio: non è abbastanza vecchia da buttarla via, non è abbastanza utile da averla sotto mano. Il Liverpool ha convocato Balotelli solo perché ufficialmente è ancora un tesserato dei Reds ma né Klopp né il club hanno intenzione di proseguire il rapporto con lui. Anzi, dall'Inghilterra sono quasi arrivati a proporlo in regalo al Milan pur di liberarsi di lui. Niente, lo hanno scaricato anche a Milano. E il Besiktas, società alla quale era stato proposto, pure ha risposto con un (poco) cortese ‘no, grazie'.

Il declino di una promessa mancata, potrebbe essere definito così il momento negativo che sta attraversando Balotelli: dal Mondiale in Brasile in poi la curva della sua carriera è andata in picchiata. "Purtroppo per due anni non ho giocato ai miei livelli – ha ammesso in un'intervista al Corriere della Sera -. Ho avuto tanti problemi, non solo fisici. E Conte giustamente ha portato altri giocatori all’Europeo. Fossi stato in lui, avrei fatto esattamente la stessa cosa. Così doveva andare. Il vero Balotelli lo convocherebbe Conte, Ventura, qualsiasi allenatore. Il Balotelli di oggi no.

Voglia di riscatto. "In una scala da 0 a 10, io mi sono fermato a 5, ma piano piano al 10 ci arriverò. Il mio sogno è il Pallone d’Oro e so che se dico questa cosa la gente ride… Ma è una sfida personale – ha concluso Balotelli -. Non voglio arrivare a fine carriera con il rimpianto di non aver tentato il tutto per tutto".

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