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Il trionfo del Real Madrid e le paure del Barcellona

Davanti a centomila spettatori, il Real Madrid esce vittorioso dal Camp Nou. I gol di Khedira e Cristiano Ronaldo, regalano il titolo a Mou e aprono crepe pericolose nelle certezze blaugrana.
A cura di Alberto Pucci
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Barcellona - Real Madrid - Liga spagnola 2011-2012

Signori: tutti in piedi ad applaudire il Real Madrid e Josè Mourinho! Già, perché se i Blancos sono vicinissimi a vincere il loro trentaduesimo titolo nella Liga, lo devono non solo alle giocate di Cristiano Ronaldo ed ai gol di Benzema ma, soprattutto, alla bravura dello Special One che, in partite come questa, raramente sbaglia. Tanto antipatico, quanto "speciale", Mourinho si è così preso la rivincita nei confronti dei suoi nemici storici, meritandosi gli applausi dopo il 2 a 1 con il quale il suo Real Madrid ha sconfitto il Barcellona. Davanti ai centomila del Camp Nou, e ad altre migliaia di occhi collegati in diretta televisiva, l'ex allenatore dell'Inter ha violato il fortino blaugrana, togliendosi dalle spalle quella "scimmietta fastidiosa" dai colori blaugrana. Un complesso d'inferiorità nei confronti dei catalani che, in tutti questi mesi, ha portato l'allenatore portoghese a rilasciare dichiarazioni velenose nei confronti di tutti (Guardiola, giocatori e arbitri), prima e dopo tutte le partite giocate contro Messi e compagni. Gare che, caricate di tanto veleno, finivano inevitabilmente per trasformarsi in autentiche "corride", con entrate assassine, ammonizioni ed espulsioni e risse in ogni angolo del tappeto verde. Ieri, per fortuna, non c'è stato nulla di tutto questo: abbiamo assistito (finalmente) ad una partita di calcio e la squadra che ha vinto, lo ha fatto meritatamente e senza "colpi bassi".

Barcellona - Real Madrid - Liga spagnola 2011-2012

Copia e incolla – Era dalla stagione 2007/2008 (quella dell'ultimo titolo) che il Real Madrid non vinceva al Camp Nou. Erano i tempi di Zidane e della "bestia" Julio Baptista. Oggi, dopo tre anni, Mourinho c'è riuscito nuovamente, portandosi a casa la sua seconda vittoria personale contro Guardiola, dopo quella in Coppa del Re, ed un successo che vale molto, non solo per la classifica ma anche per come è arrivato. Come Massimiliano Allegri nella sfida di San Siro e come Roberto Di Matteo, in quella dello Stanford Bridge, Josè Mourinho ha imbrigliato il gioco del Barcellona (mai sconfitto in casa propria in questa stagione) copiando ed incollando le strategie dei sopracitati, impreziosendole però con i colpi di quei giocatori che Milan e Chelsea, in questo momento, possono solo sognarsi di notte. Densita in tutte le zone del campo, pressing feroce, squadra corta e pronta a ripartire: un film già visto (un tempo lo chiamavano catenaccio), ma rivisitato, migliorato ed interpretato da attori di grande livello. Una pellicola indigesta a Guardiola che aveva già mostrato segnali d'insofferenza con tutte  quelle formazioni disposte a chiudersi per novanta minuti per poi sfruttare il gioco di contropiede. Che si sia trovato l'antidoto per fermare i marziani di Leo Messi? E' forse presto per dirlo, anche perché la linea che delimita bravure di chi ha vinto e colpe di chi ha perso è sempre sottile, ma è certamente un segnale: giocando in questo modo, il Barcellona è battibile.

Barcellona - Real Madrid - Liga spagnola 2011-2012

La legge di CR7 – Barcellona-Real Madrid, non è stata solo la serata di Guardiola e Mourinho. La sfida nella sfida, quella per cui tutti erano davanti alla TV, è stata anche quella tra le due grandi star del calcio, Messi e Cristiano Ronaldo: due icone mondiali, due "brand" conosciuti il tutto il mondo. Da una parte l'argentino, che in tutti questi anni ha fatto il pieno di trionfi ed elogi, dall'altra il portoghese che, tolta la vittoria in Coppa del Re, aveva sempre dovuto inchinarsi allo strapotere della "pulce". Ieri ha vinto CR7 e lo ha fatto oscurando la stella del giocatore più forte al mondo. Lo ha fatto grazie alle sue accelerazioni (improvvise, quanto inarrestabili), alle sue giocate e soprattutto grazie al suo gol, l'ennesimo di una stagione mostruosa che, al momento, lo vede anche in testa alla classifica cannonieri, davanti proprio a Messi, con (tenetevi forte) quarantadue reti in Liga. Una sfida che, Bayern e Chelsea permettendo, potrebbe continuare anche in Europa e concludersi a Monaco di Baviera dove, in un'ipotetica finale, CR7 potrebbe prendersi l'ennesima soddisfazione sul suo principale avversario.

Barcellona - Real Madrid - Liga spagnola 2011-2012

Futuro blaugrana – Ebbene si, sono tornati sulla Terra. E' questo il messaggio che arriva dalla fantastica serata catalana: il Barcellona è umano e, a volte, può anche essere battuto. Ci avevano provato in molti, in diverse maniere, senza mai riuscirci. Ora la strada è tracciata e, grazie a Mou, abbiamo trovato la chiave per aprire la cassaforte di Guardiola. Ma questo è potuto accadere anche grazie all'evidente calo dei Blaugrana che, dopo aver perso a Londra con il Chelsea, hanno dovuto subire anche lo smacco della prima sconfitta interna e della caduta della loro imbattibilità che durava da ben 55 partite. Quale sarà il futuro di Guardiola e dei suoi ragazzi? La risposta al quesito l'avremo tra qualche giorno quando, al Camp Nou, arriverà Roberto Di Matteo con il suo Chelsea per la gara di ritorno in Champions. Un'eventuale eliminazione anche dalla coppa ed un addio a fine stagione di Guardiola, potrebbero davvero far calare i titoli di coda sul ciclo vincente del Barcellona di Leo Messi.

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