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Il sogno di Mancini: “Il mio futuro? Mi piacerebbe allenare la Nazionale”

L’ex tecnico dell’Inter, in attesa di tornare in panchina, rivela il suo sogno e torna a raccontare degli ultimi difficili giorni alla guida dell’Inter: “Abbiamo capito che era meglio separarsi e forse è stato meglio per tutti”.
A cura di Alberto Pucci
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Qualcosa si muove, ma è ancora presto per capire quale sarà la prossima squadra di Roberto Mancini. Dopo aver ballato in televisione, il tecnico di Jesi si è "iscritto" al valzer degli allenatori appena cominciato e attende senza fretta novità proposte interessanti. Il suo nome, nelle ultime ore, è già cominciato a circolare e l'impressione è che a fine stagione l'ex nerazzurro avrà l'imbarazzo della scelta: "Il futuro? Aspetto la fine del campionato – ha dichiarato in un'intervista rilasciata al "Corriere dello Sport" – Vedremo quali saranno le proposte e cosa potrà arrivare di buono per continuare a vincere. Stare fermo non è facile, specialmente per uno che ha sempre lavorato tutti i giorni. I primi mesi sono belli, perché uno si riposa e ritrova il tempo, poi chiaramente il lavoro quotidiano manca. Potessi scegliere, direi che mi piacerebbe fare una scelta romantica e allenare la Nazionale".

L'addio all'Inter e il rapporto con Balotelli

A distanza di mesi dalla fine del suo rapporto con la dirigenza di Suning, il "Mancio" è tornato a parlare anche di quei giorni difficili: "Ci siamo lasciati perché secondo me non c’erano più le condizioni giuste per lavorare bene e per lavorare insieme – ha continuato – Quando si è in un momento di cambiamento e arrivano proprietari da un altro continente, che non sanno tanto di calcio italiano, diventa un po' difficile lavorare. Abbiamo capito che era meglio separarsi e forse è stato meglio per tutti". Dopo aver rivelato che in passato tifava Juventus ("Andavo pazzo per Roberto Bettega, era il mio eroe"), Roberto Mancini ha ricordato il periodo della sua carriera condiviso con Balotelli: "Mario è un bravissimo ragazzo, ha un cuore d’oro e aveva grandi qualità quando ha debuttato – ha concluso il tecnico – Rischia di buttare via una carriera che può essere formidabile. Io gli ho parlato tante volte e ho sempre sperato che potesse capire, ma è giovane e quindi commette errori".

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