Il sogno dell’Imperatore Adriano: “Vorrei giocare in Serie A, Moratti come un secondo padre!”

Anni (e chili) fa, c'era un giocatore capace di entusiasmare non solo i tifosi della propria squadra, ma anche quelli sportivi e neutrali. Oggi, a qualche anno di distanza, di quel ragazzo capace quasi di abbattere una porta del "Bernabeu" con una tremenda punizione (agosto 2001, esordio nell'Inter) c'è solo un lontano ricordo. Troppi party e troppe caipirinha hanno, infatti, diluito ciò che di buono Adriano Leite Ribeiro aveva fatto prima del suo ritorno in Brasile, dopo gli anni nerazzurri. Intervistato da Sky Sport, l'Imperatore è tornato a parlare della sua esperienza italiana: "L'Italia mi manca, è una seconda casa per me – confida il brasiliano – Devo tanto a Massimo Moratti che è stato come un secondo padre per me. E' stato lui a portarmi in Italia e a darmi la speranza di diventare un grande giocatore. Anche Prandelli ha fatto molto per me. Gli mando un grosso in bocca al lupo per il Mondiale…ovviamente non posso auguragli la vittoria, altrimenti in Brasile mi ammazzano".
Mea culpa e saudade al contrario – Dopo l'esperienza al Flamengo, nel 2009, la parabola discendente di Adriano è stata clamorosa: tra Roma e Atletico Paranaense, l'attaccante avrà messo insieme (mal contate) una decine di presenze e soltanto un gol. Un tunnel dal quale Adriano vorrebbe uscire in fretta: "Ho sbagliato tantissimo in passato, ma ormai non posso tornare indietro – racconta Adriano – Non devo replicare, non devo piangermi addosso e pensare alle cose che ho fatto. Io devo dimostrare quello che sono, non quello che non sono". Ripartire, magari proprio dall'Italia. Un sogno per il giocatore brasiliano: "Mi piacerebbe molto tornare – dichiara l'attaccante – In quale squadra? Un club che mi possa aiutare a mettere la testa a posto. Sono cambiato davvero e, adesso, accetterei anche un contratto a gettone. Sono conscio del fatto che dovrei dimostrare a tutti la mia ripresa".