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Il ritorno di Malesani, opinionista a 90° minuto con Prandelli e Orrico

L’ex allenatore di Parma, Genoa, Panathinaikos e Sassuolo sarà tra gli ospiti fissi della nuova edizione della popolare e storica trasmissione sportiva della Rai.
A cura di Marco Beltrami
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La sua ultima esperienza in panchina risale al 2014, quando per un breve periodo fu chiamato a sostituire Di Francesco sulla panchina del Sassuolo. Alberto Malesani, dopo quella sfortunata avventura, non è più riuscito a trovare un club disposto a credere in lui nella massima Serie. A differenza di molti colleghi però, l'ex tecnico di Parma, Verona, Palermo, Panathinaikos, Genoa ecc. ha conquistato una rinnovata popolarità grazie ai social network. Sono tornate attuali, alcune delle famose conferenze-show del mister veneto, celebri per i suoi sfoghi contro stampa e ambienti considerati tutt'altro che favorevoli. Memorabili proprio quelle legate alle esperienze con Genoa e Panathinaikos, diventati veri e propri cult. I tanti fan e seguaci del classe '54 che conquistò le attenzioni di mezza Europa con il Parma, che nel 1998-2001 fu capace di conquistare Coppa Italia, Coppa UEFA e Supercoppa, possono esultare, perché Malesani sarà uno dei punti di riferimento della nuova edizione di 90° minuto. La Rai infatti ha presentato il nuovo team di ospiti dell'indissolubile e storica trasmissione sportiva.

Malesani sarà una delle punte di diamante degli opinionisti, in coppa con l'ex commissario tecnico della Nazionale italiana Cesare Prandelli, anch'egli reduce da un'esperienza tutt'altro che fortunata al Galatasaray. A completare il parterre Gianni De Biasi, selezionatore dell'Albania, Gianpaolo Ormezzano e Corrado Orrico, ex allenatore e opionista di Sky. C'è grande attesa dunque per una trasmissione che spera di essere premiata dal pubblico proprio grazie ai nuovi ospiti, e in particolare anche quel Malesani che ha fatto della schiettezza uno dei punti fermi della sua carriera. Basti pensare infatti a quanto dichiarato pochi mesi fa al Corriere.it, quando si lamentava della scarsa considerazione nei suoi confronti del calcio italiano: "Mi ricordo che mi dicevano ‘tu non puoi allenare una grande squadra perchè vai in campo vestito con la tuta, tu non puoi perchè hai i capelli lunghi o, come ora, la barba lunga'. Io, invece, mi sono sempre battuto perchè l'immagine abbia la peggio sull'attitudine. Ma nel mio istinto c'è quella verità popolare, quella verità da bar, semplice, che nessuno ha il coraggio di dire quando è davanti alle telecamere".

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