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Il retroscena del professor Mariani: “Totti dal 2006 ha 8 viti nella caviglia”

Il professor Mariani operò Totti subito dopo il grave infortunio subito dall’ex giocatore romanista in un match con l’Empoli del 2006 e a distanza di anni rivela: “Gli dissi che avrebbe dovuto toglierle dopo sette mesi, ma non lo ha fatto per paura”.
A cura di Alessio Morra
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Il 19 febbraio 2006 è stato uno dei giorni più brutti della carriera di Francesco Totti. Il capitano guidava all’Olimpico la sua Roma in un incontro con l’Empoli, il punteggio era già di 1 a 0, quando il difensore avversario Richard Vanigli interviene su di lui in modo rude e scomposto. Si capì subito che quel brutto tackle avrebbe avuto conseguenze serie. Rapidamente si capì che il perone del numero 10 della Roma si era rotto, un guaio vero che per uno scherzo del destino di materializzava a pochi mesi dal Mondiale. Lippi il giorno seguente andò nella Capitale e a Totti disse ti aspetto e ti porto ai Mondiali, che Totti con un recupero lampo giocò, e naturalmente fu anche tra i protagonisti.

La rivelazione del professor Mariani

A distanza di tanti anni è tornato a parlare di quell’infortunio il professor Mariani, uno dei più grandi specialisti che ha operato tantissimi calciatori in questi anni e Mariani ha raccontato, a ‘Il Tempo’, un retroscena su Totti e su quell’operazione:

Francesco ha ancora le viti nella gamba, avrebbe dovuto toglierle dopo 7 mesi ma non lo fece perché aveva paura. Quando l’ho operato gli dissi che dopo 7 mesi doveva tornare da me perché dovevo levargli le viti, ma lui non lo ha fatto. Non è una buona cosa avere quel pezzo di metallo in corpo. Con la placca non potrei fargli una risonanza alla caviglia, se dovesse riavere un piccolo trauma lì la presenza delle viti mi creerebbe dei problemi. Ma adesso fa il dirigente.

Perone rotto dopo il tackle di Vanigli

Otto viti e una placca di metallo dunque fanno parte della vita di Totti da quasi dodici anni, e cioè da quella fredda domenica di febbraio quando il professor Mariani lo operò per la frattura del perone con associata lesione capsulo-legamentosa complessa del collo del piede sinistro. L’intervento fu perfetto e Totti riuscì a gioire a Berlino per la conquista della Coppa del Mondo.

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