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Il Psg ha fallito in tutto: perché è accaduto e da dove deve ripartire

L’eliminazione dalla Champions per opera del Real Madrid, ha fatto ripiombare i parigini nell’incubo del fallimento. Per l’ennesima stagione dovrà ripartire da zero nel progetto tecnico, sportivo ed economico. Tra campioni che vogliono partire, risultati che non arrivano, miliardi spesi (1.1 in 6 anni) e il peso di avere Neymar.
A cura di Alessio Pediglieri
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Un Paris Saint Germain da buttare. Insieme agli oltre 400 milioni di euro che il presidente qatariota Nasser Al-Khelaifi ha investito l'estate scorsa per costruire ciò che oggi la squadra non è: vincente. La sconfitta con il Real Madrid al Parco dei Principi arrivata dopo la compromessa qualificazione ai quarti nello scivolone del Bernabeu è la cartina tornasole di un fallimento totale, sotto tutti gli aspetti: sportivo, economico, commerciale.

Si scrive Psg, si legge fallimento

Un disastro che ha tanti colpevoli, sia in campo sia in società nella conferma – ennesima – che per vincere non servono (solo) i soldi perché altrimenti questo Psg avrebbe dovuto far man bassa in tutte le competizioni in cui si era iscritto. Invece, in Europa, puntualmente il sogno si è infranto nemmeno a metà strada. Dopo l'imbarazzante e storico 6-1 subito con il Barcellona, è arrivata la doppia sconfitta col Real, proprio quando si pretendeva il definitivo salto di qualità.

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L'errore tecnico: Emery inadeguato

Il primo fallimento è tecnico. Se in patria non c'è competitività con i parigini che stanno dominando in lungo e in largo la Ligue1 è in Europa che i francesi si sono dimostrati ancora lontanissimi dall'essere una squadra dalla mentalità vincente. L’allenatore Unai Emery pagherà con la propria panchina per una pessima gestione stagionale delle varie stelle che costellano la rosa. Da un punto di vista tattico, tecnico e organizzativo. A giugno si ripartirà a zero, cercando una guida che sia all'altezza delle aspettative.

1,1 miliardo di investimenti sbagliati

Il secondo fallimento è economico. Il Psg negli ultimi anni ha investito oltre 1 miliardo di euro. Dal 2011 ad oggi il club francese non ha badato a spese accaparrandosi i migliori giocatori sulla piazza, inserendoli in squadra e pretendendo che vincessero da soli trofei e campionati. Solo nell'ultimo mercato estivo si sono volatilizzati circa 500 milioni tra i vari Mbappè e Neymar, fiori all'occhiello del Psg.

Mancanza di un progetto sportivo

Il terzo fallimento è progettuale. Al-Khelaifi non è in grado di organizzare la società con obiettivi a lungo termini, seguendo le regole base di ogni nuova realtà imprenditoriale che voglia posarsi su basi solide. L'errore fondamentale è stato – ed è – quello di pretendere tutto e subito, mettendo mano al portafoglio quale soluzione di ogni male. I giocatori ci sono (Pastore, Di Maria, Cavani, Thiago Silva, Verratti, Mbappè, Neymar, Drexler) ma non rendono e molti sono infelici, malgrado tutto e tutti.

Il futuro: Neymar, croce e delizia

O'Ney al centro del progetto

La sensazione è che il Psg abbia fatto un immenso girotondo per ritrovarsi al punto di partenza ma più spossato e meno credibile di quando era partito. La situazione è pesante e frustrante. Le scelte sono state fatte come per Neymar che dovrà essere il punto centrale di qualsiasi nuovo progetto si voglia costruire.

Il Psg ai piedi di Neymar

Ma il brasiliano è ‘scomparso' proprio nel momento clou, non è amato dal gruppo, non sembra mai essersi integrato al cento per cento all'ambiente parigino. Ma i 222 milioni sono troppi per far finta di nulla e guardare altrove. Anche se non farebbe male prendere spunto ed appunti da altri club che oltre ai soldi hanno imparato a costruire nel tempo progetti concreti e vincenti. Come Barcellona e Real Madrid, non a caso le ultime due sentenze europee dei parigini.

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