Il più grande rimpianto di mercato dell’Inter: aver ‘lasciato’ Cancelo alla Juventus
Dieci punti in meno rispetto allo scorso campionato. Distacco dalla Juventus a -14. Qualificazione agli ottavi di Champions in bilico, perché a conti fatti all'Inter non basta vincere contro il Psv Eindhoven per superare la fase a gironi. Gestione dei cambi discutibile da parte di Spalletti. Infine, vedere Joao Cancelo giocare in quel modo è come rigirare il coltello nella piaga. Non è sufficiente la consolazione del terzo posto in classifica e di una buona prestazione a compensare la delusione e la percezione lasciate dalla sconfitta di Torino. Anzi, è altro a tormentare la notte di Spalletti oltre a quel cambio (Borja Valero per Politano) che s'è rivelato tanto inutile quanto fatale.
Passare in vantaggio avrebbe potuto fare la differenza – ha ammesso l'allenatore in conferenza stampa -, ma siamo stati spesso molto ingenui e abbiamo pagato i troppi errori tecnici. Insomma, abbiamo avuto un livello di ‘cazzimma' troppo basso… e così non si può vincere di certo in casa della Juventus.
Già, ma non vinci nemmeno se ti presenti con calciatori che sono all'altezza della situazione. E quanto visto in campo all'Allianz Stadium più di quale perplessità l'ha sollevata.
- Perché non s'è fatto un sacrificio per pagare il diritto di riscatto e tenere quel calciatore che è stato decisivo e ha mostrato all'Europa di essere un esterno forte, di qualità e caratura internazionale?
- Perché l'Inter ha speso quasi 40 milioni per Nainggolan (compresi i cartellini di Santon e Zaniolo) e non li ha investiti sul portoghese?
- Perché tenere Perisic controvoglia e appannato dopo il Mondiale (s'è visto anche a Torino) piuttosto che fare di tutto per il difensore che era già nerazzurro?
- Perché prendere Asamoah a parametro zero ma più vecchio di 6 anni rispetto a Cancelo?
Tutte domande che affollano la testa dell'allenatore e della dirigenza: perché il tecnico avrà pure delle colpe quanto alla gestione tattica ma le scelte di mercato si muovono lungo direttive e un piano di responsabilità differenti. Però, c'è ancora il terzo posto e una Champions da difendere a tutti i costi. Questo passa il convento, per adesso.