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Il Pescara riparte da Zeman, Sebastiani ci prova

Il presidente abruzzese medita sul ritorno del boemo per rilanciare il progetto biancazzurro.
A cura di Maurizio De Santis
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il presidente del pescara e il boemo

Il ritorno di Zeman a Pescara. Se n'era parlato già a febbraio scorso quando, dopo l'esonero di Bergodi, il presidente del Pescara, Sebastiani, affidò la panchina a Bucchi, una soluzione interna in vista della rivoluzione di fine stagione. Con gli abruzzesi già retrocessi e un paio di giornate da disputare per onore di firma, il patron gioca d'anticipo e getta le basi per il futuro. La ricetta è sempre la stessa: investire le risorse su giovani di belle speranze ai quali dare una guida che sia in grado svezzarli abbastanza da far reggere loro ‘gli urti della vita' anche in Serie B. Al boemo, che alla Roma è legato ancora da un altro anno di contratto, l'idea non dispiace: sarebbe un'ottima occasione per tornare in panchina e dimostrare che il suo modo di fare calcio non è solo ‘una visione'. Incontro fissato per giovedì: un modo per chiarire le reciproche intenzioni e poi, in caso di convergenza, tracciare anche la cosiddetta ‘road map' per il nuovo Pescara. Zeman prima di tutto (e di tutti, considerato lo stop imposto a Marino, Di Canio e Mangia i cui nomi pure emersi in queste settimane) e poi si passerà al vaglio la rosa attuale, valutando anche la possibilità di trattenere giovani interessanti (Quintero, Weiss) finiti sotto i riflettori di club italiani ed europei nonostante il campionato di basso profilo dei biancazzurri.

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