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Il papà di Callejon svela: “Il Barcellona voleva José”

Il calciatore del Napoli e della Spagna fu a un passo dai blaugrana, il genitore: “Fece 3 gol in un torneo giovanile e i catalani lo adocchiarono. Alla fine scegliemmo Madrid”.
A cura di Maurizio De Santis
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Callejon è una colonna del Napoli di Sarri. In azzurro arrivò grazie a Rafa Benitez che gli inviò un messaggio e lo convinse ad accettare il trasferimento in Serie A e nel Golfo. Era Madrid, José Mourinho aveva stima di lui, ma in quella squadra ‘galattica' difficilmente avrebbe trovato posto in pianta stabile. In Italia ha messo in mostra le proprie qualità di ala destra nel tridente: letale con l'ex allenatore spagnolo grazie ai suoi tagli e alla capacità d'inserimento in area, disciplinato e tatticamente prezioso nella squadra che l'ex Empoli aveva cucito addosso a Higuain, oggi di nuovo efficace nella doppia veste di calciatore di fascia e uomo gol.

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L'avvio di stagione giocato su un buon livello lo ha posto di nuovo all'attenzione dello staff tecnico della nazionale spagnola. Impossibile non tener conto di ‘Calleti' le cui prestazioni hanno strappato consensi e confermato quel potenziale che aveva indotto Rafa Benitez a puntare su di lui a occhi chiusi. Sedici presenze finora (12 in campionato, 4 in Champions), 7 gol (in Serie A), 5 assist (3 in Italia, 2 in Coppa) per un totale di 1325 minuti giocati che fanno di lui uno degli onnipresenti nella rosa dei partenopei. Un gioiello, il cui valore di mercato oggi s'aggira intorno ai 25 milioni di euro (secondo la quotazione di Transfermarkt).

Ieri il Real Madrid, oggi il Napoli ma non tutti sanno che Callejon è stato a un passo dal Barcellona. A raccontarlo in un'intervista al quotidiano ‘Marca' è stato suo padre: "José giocava insieme a suo fratello Juanmi, il Costa Tropical si accorse di loro e li volle in squadra. In un torneo in Andalusia fece tre gol e questo spinse il Barcellona a chiedere che sia lui sia il fratello accettassero il passaggio in blaugrana. Alla fine abbiamo scelto il Real Madrid, però è stato difficile perché abbiamo perso tutta la loro adolescenza e li vedevamo solo nel fine settimana. In sei anni abbiamo percorso 400.000 chilometri".

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