Il pagellone dell’Italia agli Europei 2016

Titoli di coda sull'Europeo 2016 dell'Italia. La Germania per la prima volta ci rimanda a casa ma è un'Italia a testa alta e che non rientra a mani vuote. Ci sono infatti numerose indicazioni che potranno tornare utili al nuovo ct Ventura per avviare il ciclo che porterà al mondiale di Russia. Diamo un'occhiata, dunque, alle pagelle degli azzurri. Premiato il blocco difensivo della Juve, con Buffon e Barzagli su tutti, un De Sciglio mai visto su questi livelli al Milan e Pellé.
Buffon 7.5: in formato Mondiale 2006, passano gli anni e lui fa come Dorian Gray con uno specchio che invecchia al posto suo. Pochi interventi, ma sempre decisivi e nei momenti più opportuni. Contro la Germania, ai rigori, si è ripetuta la maledizione: quando ne para qualcuno, la sua squadra non vince.
Barzagli 7.5: monumento alla scuola dei difensori italiani che fu. L'ultimo erede rimasto della stirpe dei vari Scirea, Baresi, Nesta e Cannavaro, teniamocelo stretto per qualche stagione ancora. Strappacuore le sue lacrime post-Germania davanti alle telecamere.
Bonucci 7.5: inaugura l'Europeo con il lancio millimetrico per il gol di Giaccherini al Belgio, lo chiude con l'errore dal dischetto al quinto rigore decisivo, ma nei 90′ era stato lui a pareggiare i conti. Non spiccherà per talento in marcatura (si veda la partita con l'Irlanda, per esempio), ma mette insieme tante qualità che lo rendono un giocatore moderno.
Chiellini 7: spesso scomposto o al limite, grezzo, ma generoso, attento in marcatura e il classico elemento che in una guerra vorresti sempre al tuo fianco. In aggiunta si toglie lo sfizio di segnare il primo gol contro la Spagna.
Darmian 5: che fine ha fatto il giocatore super del Torino, pagato a peso d'oro dal Manchester United e capace di imporsi anche in Premier League? In Francia non si è visto. Toccherà al suo mentore rilanciarne le quotazioni anche in ottica azzurra.
De Sciglio 7: per dare una svolta alla sua carriera farebbe bene a chiedere a Conte di "adottarlo". In azzurro gioca come forse non si è mai visto al Milan: temperamento, carattere, attenzione nelle chiusure e rapidità nel rilanciare l'azione. Tra i plus anche il gol dal dischetto nell'infinita serie contro la Germania.
Ogbonna 5.5: scende in campo solo con l'Irlanda nell'Italia B scelta da Conte, ma non sfrutta l'occasione.
Candreva 6: il suo prematuro infortunio ci priva di un elemento di qualità che nella partita con il Belgio aveva mostrato gamba, visione di gioco e una super utilità tattica. Un vero peccato non averlo visto contro la Germania.
De Rossi 7: anche nel suo caso c'è da rimpiangere l'infortunio che lo ha messo ko prima della sfida con la Germania. Conte lo ha ripescato all'ultimo momento e lui è sembrato tornare sui livelli che gli sono abituali e che nella Roma non si vedevano da tempo.
Florenzi 6: un Europeo a corrente alternata che ha la sua rappresentazione più nitida nelle prestazioni agli antipodi tra Spagna e Germania. Da otto in pagella agli ottavi, da quattro ai quarti; il suo voto è dunque una sorta di media.
Giaccherini 7: è l'immagine di quest'Italia capace di coniugare un talento inferiore a quello delle selezioni che l'hanno preceduta a tanta disciplina tattica, spirito di sacrificio e predisposizione alla corsa. Il suo gol al Belgio è un gioiello.
Sturaro 5.5: si salva da un'insufficienza più grave, grazie alla buona prestazione di sacrificio contro la Germania. Fa poco per evitare al ct le critiche riguardo la sua convocazione.
Thiago Motta 4.5: Conte lo inserisce in tutte le gare in cui ne ha possibilità, le sue prestazioni non fanno luce sui motivi dell'ennesima convocazione.
Parolo 7: elemento di un'utilità pazzesca. Continuo nelle prestazioni, dinamico, duttile: nelle gare dell'Europeo ricopre tutti i ruoli della metà campo e dà sempre il meglio. Menzione d'onore per la sua prestazione da regista contro la Germania.
Eder 6.5: Conte lo impone tra i convocati beccandosi parecchie critiche, ma l'italo-brasiliano lo ripaga con prestazioni sempre accorte e di qualità. Segna un gran gol contro la Svezia.
Pellé 7.5: lo abbiamo scritto in un altro post, il gesto dal dischetto all'indirizzo di Neuer e l'errore conseguente non possono offuscare un Europeo da protagonista e uomo squadra (l'errore di Pellé: provare a entrare nel mito). Attaccante ormai maturo e di caratura internazionale. Se i rigori li sbaglia anche Messi…
Immobile 5: bene entrando a gara in corsa contro il Belgio e poi l'occasione dell'Irlanda non sfruttata.
Insigne 6: parte in fondo alle gerarchie di Conte, ma nel corso della manifestazione guadagna punti e minuti. Utilizzato come arma tattica contro la Germania, va vicino al colpaccio e in qualche modo ripaga il ct con il gol dal dischetto.
Zaza 5: utilissimo a gara in corsa contro la Svezia, poco efficace nelle altre occasioni in cui viene impiegato. Tiratore scelto, entra al 120′ contro la Germania e ripaga le scelte di Conte con quella rincorsa ridicola (in cui probabilmente cambia 10 volte idea) e un tiro alle stelle che resterà, a suo modo, nella storia della manifestazione.