Il nuovo Milan riparte da De Sciglio, Poli, Cristante, El Shaarawy (e Balotelli)

Un Milan giovane nelle mani di un allenatore giovane e affamato di vittorie. "Darò tutto per questa squadra", ha ammesso Inzaghi non appena il club ha comunicato l'ufficialità della sua nomina di allenatore. Le parole del Presidente, Silvio Berlusconi, in visita nella nuova sede della società sono un manifesto d'intenti: la strada è tracciata, si procederà nel solco di un budget ristretto e di una squadra da rifondare dalle fondamenta. I pilastri? Un gruppo di giovani che fanno già parte della rosa e che il neo allenatore, Pippo Inzaghi, sarà chiamato a far crescere. A cominciare da Mattia De Sciglio: 21 anni (22 a ottobre), prodotto del vivaio rossonero, terzino destro (all'occorrenza anche esterno di centrocampo oppure difensore sulla corsia mancina), 21 partite nell'ultima stagione e qualche infortunio di troppo che ne ha limitato il potenziale. Ora è al Mondiale in Brasile con l'Italia di Prandelli, al suo ritorno dovrebbe essere di nuovo a Milanello nonostante dalla Spagna il Real Madrid abbia ripreso a far pressione per il calciatore che (contratto in scadenza nel 2016) piace ad Ancelotti: 20 milioni di euro circa sul piatto oppure una sorta di staffetta con Marcelo – esterno della Seleçao – che dovrebbe sbarcare a San Siro. Condizionale d'obbligo: dovessero essere realmente queste le intenzioni, allora servirà trovare anche la formula giusta perché tutti siano soddisfatti. E nella transazione potrebbe finire anche Casemiro (contratto coi blancos fino al 2017): 22 anni, brasiliano, mediano oppure centrale di centrocampo, duttile abbastanza da essere impiegato anche in difesa, utilizzato a sprazzi nell'ultimo campionato. Il suo destino è anche legato al futuro di De Jong: dovesse andar via, allora si libererebbe una casella in rosa.
Il Milan riparte da El Shaarawy (e Balotelli)
La determinazione di El Shaarawy, la voglia di riscatto del Faraone dopo una stagione sfortunata e condizionata dagli infortuni: il Milan punta tutto sull'orgoglio del calciatore che, rimasto fuori dal Mondiale, proverà a riprendersi quanto la malasorte gli ha sottratto: l'età (21 anni), la stima e le sensazioni positive nei suoi confronti gli spalancano la strada, il futuro è suo e di Mario Balotelli. "Impari a fare il centravanti", gli ha detto Berlusconi. Di tempo ne avrà e con esso anche i suggerimenti di un tecnico che (nella testa e nell'anima) è un bomber di razza. Di tempo ne avrà perché (a meno di offerte reali e sostanziose) l'attaccante della Nazionale non si muoverà da Milano. Oppure sì, ma ci sarà un tesoretto da reinvestire in altre operazioni (il nome di Mandzukic è sempre caldo). Complice l'infortunio di Montolivo, porte sbarrate invece per Andrea Poli (24 anni, centrocampista duttile tatticamente e riscattato dalla Samp) e per l'under 20, Bryan Cristante (prodotto della Primavera, utile come regista davanti alla difesa e come mezzala). Il Benfica l'ha messo nel mirino, il Milan lo ha blindato.