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Il Napoli vince, Insigne domina: Ventura, hai guardato la partita?

Il Magnifico ha trascinato il Napoli al successo sul Milan con un gol e con un palo. Come avrebbe potuto fare con l’Italia se Ventura non lo avesse escluso contro la Svezia. Ma se anche molti si aspettavano una nota polemica, Insigne non ha fatto alcun cenno al ct. Gli è bastato mostrare i fatti in campo.
A cura di Alessio Pediglieri
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Una vittoria importantissima, un successo che rilancia il Napoli facendolo ripartire da dove si era fermato prima della sosta per le Nazionali. Sì, le Nazionali, che erano impegnate nelle ultime sfide di qualificazione Mondiale che hanno visto il crollo dell'Italia di Ventura, sotto i colpi della modesta Svezia brava a vincere all'andata e poi reggere a San Siro. Un'Italia in cui il ct ha fatto le proprie scelte, criticate e criticabili, fino alla fine, escludendo talenti e favorendo schemi di gioco precisi. Tra i talenti che non hanno potuto dare il proprio contributo c'era anche Lorenzo Insigne, mattatore del successo partenopeo contro il Milan.

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Un gol e un palo. Da qui è passata la vittoria del Napoli che ha trovato ancora una volta in Insigne l'uomo-faro cui appoggiarsi nel momento del bisogno. Dopo un primo tempo anonimo, il Napoli è uscito allo scoperto a inizio ripresa, dove il Magnifico l'ha fatta da padrone. Confermando l'ottimo momento di forma che sta attraversando. Eppure, Ventura, non lo ha schierato mai se non nei minuti finali in Svezia mettendolo fuori ruolo a centrocampo.

Molti si attendevano un gesto polemico, un'esultanza sopra le righe, un modo come un altro per mandare precisi segnali a Ventura, ct esonerato che con Insigne non ha mai trovato il giusto feeling. E invece no: Insigne ha pensato – come giusto – a esultare e festeggiare la rete che aveva portato in vantaggio il club in una gara comunque difficilissima.

Invece, Insigne si è lasciato andare solamente alla classica esultanza con il cuore tra le mani da mostrare in tribuna. Nessun segnale a Ventura, nessun accenno a ripicche o vendette. Così come aveva già sottolineato a parole, Insigne lo ha ribadito coi fatti: "Il ct ha fatto le sue scelte – aveva detto – ma io per questa Italia avrei giocato anche in porta". Non sarebbe stato necessario: bastava farlo giocare nel suo ruolo naturale.

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