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Il Napoli può permettersi Di Maria? Quanto incide su costi e ricavi della società

Analisi dell’incidenza dell’eventuale arrivo di Angel Di Maria in azzurro. Ecco quali sono gli ipotetici conti che dovrebbe fare la dirigenza partenopea qualora decidesse di portare il campione argentino a Napoli. Per le nostre stime abbiamo ipotizzato un trasferimento dal Psg per 30 milioni di euro (è in scadenza nel 2019) e un quadriennale con uno stipendio netto di 7 milioni all’anno, rapportato con le stime fatte per l’impatto sui conti di Cristiano Ronaldo alla Juventus, considerando la differenza di appeal a livello globale tra i due.
A cura di Michele Mazzeo
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Angel Di Maria al Napoli. Il sogno in terra campana resta il ritorno del Matador Cavani, ma la risposta partenopea all’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus, potrebbe essere proprio il suo ex compagno di squadra al Real Madrid, oggi ai francesi del Psg, che ritroverebbe in azzurro quel Carlo Ancelotti con cui vinse la Decima e con il quale ha vissuto la miglior stagione in carriera giocando anche da mezz’ala (52 le presenze con 11 gol e 25 assist tra tutte le competizioni in quella stagione sotto la guida dell’allenatore di Reggiolo). Un colpo di mercato che fa sperare i supporters campani, soprattutto dopo la telefonata intercorsa tra lo stesso Ancelotti e il Fideola telefonata intercorsa tra lo stesso Ancelotti e il Fideola telefonata intercorsa tra lo stesso Ancelotti e il Fideo nella quale si è chiesta la disponibilità al calciatore per un eventuale trasferimento ai piedi del Vesuvio.

Un’operazione però che lascia alcuni dubbi sulla fattibilità dell’operazione a livello economico (dato soprattutto l’alto ingaggio da 10 milioni di euro percepito dall’argentino al Psg). Difficile dunque capire se un eventuale acquisto dell’attaccante transalpino sia davvero alla portata del Napoli. Per questo abbiamo provato a fare i conti (con le cifre e le stime in nostro possesso) per capire se e a quali condizioni economiche Angel Di Maria potrebbe vestire la maglia azzurra dalla prossima stagione.

Le condizioni: quadriennale da 7 milioni netti a stagione, al Psg 30 milioni

Ovviamente, trattandosi di una suggestione più che di una vera trattativa di mercato già intavolata non abbiamo cifre certe, per cui per la nostra analisi ci baseremo sui numeri (comunque importanti) usciti in questi giorni sulla stampa italiana e sulle stime fatte dai principali siti specializzati. Stando alle indiscrezioni giornalistiche e al valore di mercato assegnato al calciatore da Transfermarkt e dal Cies pare che, qualora il calciatore decidesse di cambiare aria, il problema principale non sia quello legato all’acquisto del cartellino del giocatore che dovrebbe costare intorno ai 30 milioni di euro (data la scadenza del contratto nel 2019).

Ammortamenti lineari per 7,5 milioni all’anno: ma il primo anno inciderebbe di più

Una somma importante questa che però il Napoli, piazzando almeno una cessione importante oltre a quella già concretizzata di Jorginho al Chelsea per 57 milioni di euro più 8 milioni di bonus e ai riscatti di Duvan Zapata e Leonardo Pavoletti da parte di Sampdoria (che lo ha poi girato all’Atalanta) e Cagliari, potrebbe riuscire a racimolare. Infatti ad oggi il bilancio tra entrate ed uscite in questa sessione di mercato è in sostanziale parità: 84 i milioni spesi per Fabian Ruiz, Verdi, Vinicius, Meret e Karnezis, 86 i milioni incassati. Una somma che peserebbe ma non spropositatamente sul bilancio napoletano osservato che, ipotizzando che il classe ’88 ex Manchester United firmasse un quadriennale con il club partenopeo, la quota di ammortamento (procedimento amministrativo-contabile con cui il costo di un calciatore viene ripartito nel corso di più esercizi) da iscrivere nel prossimo bilancio sarebbe quindi di 7,5 milioni di euro (30 milioni/4 anni) in caso di ammortamento lineare del cartellino, mentre in caso di ammortamento decrescente (quello utilizzato finora dal Napoli) nel prossimo bilancio la quota ammortamento del cartellino potrebbe essere del 40%, cioè 12 milioni di euro, per diminuire gradualmente nei successivi 3 anni. Considerati dunque i movimenti in entrata e in uscita fatti dal Napoli in questa primissima parte della sessione di calciomercato dunque con l’arrivo di Benzema nel capoluogo campano (alle cifre ipotizzate sopra) il saldo passerebbe dall’attuale +2 milioni di euro a -28 milioni.

Niente ingaggio in doppia cifra: operazione da 90 milioni complessivi

Un passivo quindi che, come già detto, con una serie di cessioni potrebbe essere colmato. Va precisato però che il Napoli non ha lo stesso parco giocatori di “sacrificabili” sul mercato di cui dispone la Juventus e dalla quale la società bianconera ha attinto (si pensi alle cessioni di Mandragora, Cerri e Audero) e sta attingendo (in partenza ci sono i vari Higuain, Rugani, Sturaro, Pjaca, Favilli e Kean che possono portare quasi 150 milioni nelle casse bianconere) per riequilibrare i soldi spesi per il colpo Cristiano Ronaldo, riducendo anche e soprattutto gli ammortamenti da mettere a bilancio.

Ancor più complicato è invece il discorso per quel che riguarda l’impatto dell’eventuale ingaggio di Angel Di Maria sulle casse e sul bilancio partenopeo. Infatti, ipotizzando che il Napoli offra al transalpino un ingaggio più basso rispetto ai 10 milioni a stagione che attualmente riceve dal Psg, portandolo a 7 milioni di euro all’anno per 4 anni (contro i soli 12 mesi che gli restano di accordo con i parigini), significherebbe che per i prossimi quattro anni il club di De Laurentiis dovrà sborsare e mettere a bilancio (alla voce costi azienda) circa 15,5 milioni di euro (ingaggio al lordo delle tasse e altri oneri), per un costo quadriennale di circa 62 milioni di euro che, sommati agli eventuali 30 milioni spesi per il cartellino, porterebbero la spesa totale a poco meno di 92 milioni di euro.

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Di Maria peserebbe 23 milioni all’anno

Tornando al conto economico partenopeo l’operazione Angel Di Maria (qualora si dovesse chiudere alle cifre prese in analisi e, usando, per semplicità la quota ammortamento lineare) aumenterebbe i costi del Napoli di circa 23 milioni di euro all’anno fino al 30 giugno 2022 (quota ammortamento + il costo azienda dell’ingaggio). Appare evidente dunque che per mettere in equilibrio i conti il Napoli dovrebbe cercare di far crescere i ricavi stagionali almeno di una cifra analoga per trovare conferma della bontà, dal punto di vista esclusivamente economico, dell’operazione. Proprio per capire ciò andiamo adesso a vedere quali e come i ricavi potrebbero aumentare con l’arrivo del talentuoso esterno argentino nel capoluogo campano.

Quanto inciderebbe sui ricavi partenopei

È ovviamente impossibile sapere in quale percentuale potrebbe incidere sulla crescita dei ricavi la presenza di Angel Di Maria tra le fila della Napoli, ma attenendoci a stime ipotetiche proviamo a fare una simulazione mettendo in rapporto la stima fatta per Cristiano Ronaldo alla Juventus (che dovrebbe aumentare i ricavi commerciali e da gara dei bianconeri tra il 20% e il 40% all’anno). Per avere un metro di giudizio sull’appeal dei due possiamo rapportare il loro seguito sui principali social network (che, anche se non si tratta di un metodo scientifico, può darci più o meno un’idea di quale sia il divario tra i due in termini di appeal a livello globale).

Valore Social: CR7 vale circa 25 Di Maria

Tra Facebook e Instagram (non ha un profilo Twitter ufficiale) Angel Di Maria vanta quasi 10,5 milioni di followers, contro i 258,5 milioni di CR7, per un rapporto di quasi 25 a 1 in favore del cinque volte Pallone d’Oro. Il che significa che l’indotto del possibile aumento dei ricavi (commerciale, nuovi sponsor, aumento dei prezzi dei biglietti) con l’acquisto del funambolo sudamericano porterebbe ad un aumento dei ricavi annui che si aggirerebbe tra l’1% e il 2%.  Con Di Maria il Napoli potrebbe dunque vedere aumentati i ricavi derivanti dal settore commerciale dai 350mila ai 700mila euro in più rispetto all’ultimo bilancio reso noto dalla società partenopea, quello relativo cioè alla stagione 2016/2017. A ciò si potrebbe aggiungere un ulteriore aumento dei ricavi che si aggirerebbe tra i 250mila e 500mila euro in più, sempre prendendo in considerazione il bilancio 2016/2017, derivante dal maggior entusiasmo del pubblico che si rifletterebbe sui cosiddetti ricavi da gara (biglietti e abbonamenti).

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Nuovi sponsor: Di Maria attira più di Cavani, ma molto meno di Benzema

L’arrivo di Angel Di Maria alle pendici del Vesuvio potrebbe permettere inoltre ai partenopei di convincere nuovi sponsor a sposare il progetto Napoli creando accordi di sponsorship con la società proprio grazie alla presenza del campione argentino: anche in questo caso possiamo ipotizzare un aumento degli introiti che va dall’1% al 2%, che tradotto in soldoni vorrebbe dire un importo aggiuntivo tra 350mila e 750mila euro. L’effetto Di Maria, prendendo per buone tutte le stime fatte precedentemente, dovrebbe dunque aumentare i ricavi del Napoli per un minimo di un milione fino ad un massimo di 2 milioni all’anno. Appare quindi evidente che anche raddoppiando le cifre dell’impatto sui ricavi del Napoli la cifra non si avvicinerebbe minimamente al costo aziendale annuale del calciatore (ammortamento + stipendio al lordo delle tasse), che però sicuramente porterebbe maggiori benefici (a livello economico) rispetto per esempio ad un eventuale ritorno di Edinson Cavani. Diverso invece il confronto con l’eventuale arrivo di Karim Benzema.

Nuova Champions, nuovi introiti: i soldi per Di Maria arrivano dall’Europa

A riequilibrare la situazione c’è però l’aspetto legato al lato sportivo dell’investimento. Infatti, con Di Maria in rosa aumenterebbero certamente le chance della compagine guidata da Carlo Ancelotti di fare meglio di quanto fatto nella passata stagione in Champions League. A quelli sopracitati si possono quindi aggiungere i maggiori ricavi che il Napoli potrà fare a seconda del proprio cammino nella prossima, più ricca, Champions League. Infatti qualora i partenopei dovessero raggiungere gli ottavi di finale vedrebbero un aumento dei ricavi di circa 25 milioni di euro rispetto a quanto incassato dalla Uefa nella passata stagione (che aumenterà se gli azzurri dovessero andare ancora più avanti nella competizione per club più prestigiosa d’Europa). Tenendo conto di ciò l’investimento su Di Maria se dal punto di vista economico peserebbe sui conti del Napoli, non appare così sconsiderato come poteva sembrare in un primo momento (ovviamente solo alle cifre ipotizzate in precedenza e con qualche cessione che abbassi la quota ammortamenti e il monte ingaggi).

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