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Il Napoli non fa male: 800 passaggi, 2 tiri in porta. Così lo scudetto resterà un miraggio

Un Napoli paziente ma poco incisivo sbatte contro l’Inter. La squadra di Sarri perde altri due punti nella lotta contro la Juventus. Non è così che gli azzurri potranno giocarsi le ultime chances scudetto. Spalletti indovina le mosse Brozovic e Perisic. Bene Cancelo, deludono Hamsik e Callejon.
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L'Inter blocca il Napoli nel primo tempo, lascia agli azzurri solo un possesso sterile, e crea le migliori occasioni nella ripresa. Il Napoli, che prima della partita vantava 7.2 tiri nello specchio a partita, meno solo di Real Madrid, Manchester City e Barcellona nel Big 5, ha inquadrato la porta due volte in 90′ a San Siro. Troppo poco a fronte di 800 passaggi per la squadra di Sarri che con un punto fra Roma e Inter dice, nella sostanza, addio al campionato. La Juve ha un altro passo e soprattutto un'altra testa.

Napoli imbattibile in trasferta

In 14 trasferte prima di San Siro, il Napoli ha ottenuto 38 punti: 12 successi e due pareggi. In assoluto, la squadra di Sarri non perde da 27 trasferte di Serie A (record nella storia del club) e non ha subito alcun gol nelle ultime cinque, come gli era successo solo nel 2015. Ma è una consolazione decisamente magra.

I numeri dicono che nelle 15 giornate prima della sconfitta contro la Roma che ha rovinato la 700ma partita degli azzurri in A, il Napoli pur raccogliendo l'82% dei punti a disposizione non ha fatto passi avanti rispetto alla Juventus, che ha anche un match da recuperare.

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Brozovic jolly di Spalletti

Spalletti tiene in panchina Borja Valero e Vecino, che da ex compagni di squadra di Astori non hanno avuto una settimana semplice, e nella gara destinata a rilanciare la corsa Champions aumenta la qualità a centrocampo.

Ma è il Napoli a monopolizzare il possesso palla, con 500 passaggi corti nel solo primo tempo, vicino alla media a partita degli azzurri, la più alta della serie A. Koulibaly guida l'uscita bassa verso Jorginho (75 palloni toccati nel primo tempo) ma la quantità di fraseggi, che fa del Napoli la squadra che monopolizza la top 5 per media passaggi in Serie A, non si traduce in occasioni.

Ancora una volta, contro una squadra compatta, che aumenta la densità al centro, il Napoli fatica a presentare un piano tattico alternativo. Così il 144mo confronto in Serie A fra Inter e Napoli, il 72mo a San Siro, si traduce nel 36mo pareggio.

A far la differenza per l'Inter, insieme all'ottima accoppiata Miranda-Skriniar, che in un paio di occasioni va a chiudere Insigne di fisico nell'uno contro uno, è la prestazione lucida di Brozovic, che ben si combina con un Gagliardini disciplinato e partecipa con oltre 50 palloni toccati e il numero più alto di contrasti completati fra i nerazzurri. Così l'Inter interpreta le due fasi con strutture diverse, a tre dietro quando attacca, e in un 4-4-1-1 coperto quando difende.

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Icardi e Hamsik: 100 gol da aspettare ancora

Un obiettivo comune unisce Icardi e Hamsik, cercare i 100 gol in Serie A. Nel 2018 il bomber dell'Inter, il cannoniere più influente del campionato, da cui dipende il 45% delle reti complessive dei nerazzurri, ha segnato solo una volta. Quando l'Inter non ha Icardi, la media gol scende da 1.7 a 1.2. Contro il Napoli, però, l'argentino ha vinto una volta sola su 12. La sua centralità diventa spesso un boomerang nelle giornate no. Come nel primo tempo quando Koulibaly e Albiol, a volte in difficoltà quando si trovano a dover gestire una punta sola, come dimostrano gli errori di comunicazione al San Paolo nelle chiusure di Dzeko, oppongono una marcatura attenta. Lo spagnolo, meno rapido, si muove in anticipo per non regalare troppo spazio alle sue spalle.

Se dovesse segnare diventerebbe il sesto giocatore più giovane di sempre a raggiungere i 100 gol in Serie A dopo Meazza, Piola, Boniperti, Borel e Altafini.

Sarri boccia al 70′ Hamsik, poco coinvolto nel gioco offensivo, e manda in campo il sostituto naturale, Zielinski: comprensibile la scelta di tenere Allan nel contesto di una partita fra due squadre che tendono ad allungarsi negli ultimi 20 minuti.

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Candreva e Insigne, duello a distanza

Nessun giocatore ha fornito più assist di Antonio Candreva e Lorenzo Insigne in questo campionato di Serie A (otto ciascuno). Illuminano l'avvio due, l'azzurro con un un gran controllo in rea, l'ex Lazio con la prima fuga e un cross troppo lungo per Icardi.

Candreva è il giocatore che ha tentato più tiri senza trovare il gol in questo campionato (48); tra gli autori di almeno 50 conclusioni (esclusi tiri bloccati) è però Insigne quello con la peggior percentuale realizzativa (7%). Dialoga bene con Gagliardini, bravo a coprire e togliere spazi alle progressioni centrali di Allan e capace di recuperare decine di palloni: saranno 58 le palle perse complessive dalle due squadre nel primo tempo, misura degli assetti compatti, degli spazi stretti, del pressing costante.

Insigne guadagna dall'apertura di maggiori spazi nel secondo tempo, e prova a dare il primo squillo a inizio ripresa, ma la conclusione a giro dalla distanza rimane solo un tentativo. Sua anche la migliore intuizione di tutta la partita, a metà ripresa, dipinge spazio dove spazio non c'è alle spalle di D'Ambrosio poi però sceglie l'opzione più difficile e alza lo scavetto da centro area.

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Quanto conta Cancelo

Il Napoli non incide nel primo tempo sull'abituale fronte sinistro. Il dialogo Hamsik-Insigne produce qualche ripartenza interrotta e una conclusione imprecisa del capitano. Il Napoli, con Mario Rui al posto di Ghoulam, non cerca più in maniera così univoca l'uscita bassa verso sinistra. La compresenza del capitano azzurro e di Insigne che occupa gli spazi di mezzo consente a Cancelo di avere spazi di sovrapposizione e di verticalizzazione per Candreva.

Se a centrocampo Jorginho riesce a neutralizzare Rafinha, a destra Candreva allarga e abbassa la difesa del Napoli. Non produce risultati però il secondo tempo, coneguenza possibile dell'addensarsi da questa parte,ovvero il ribaltamento dell'azione sul lato opposto nella zona di Perisic, che pure tocca più palloni di tutti i compagni di squadra nel primo tempo, 26 (Gagliardini guida con 28).

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Nel secondo tempo, Spalletti inverte i terzini e sposta D'Ambrosio su Insigne, per tentare di supportare anche Candreva, e mette Cancelo a sinistra. Il portoghese può avere vita più facile nel marcare un'ala classica come Callejon e sfruttare il corridoio che si apre con Perisic, meglio nella ripresa ma poco presente nel complesso nel gioco dell'Inter, che tende ad occupare una posizione più centrale. Il piede ce l'ha ed è proprio dalla sua punizione che nasce la migliore occasione dell'Inter, con Skriniar che sfiora e colpisce il palo.

Gli ultimi cambi, con gli ingressi di Karamoh e di Eder, che al Napoli ha segnato 5 gol in 15 sfide senza mai battere gli azzurri, non cambiano la sostanza. Il Napoli dice di fatto addio allo scudetto.

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