Il Napoli doma la Lazio in una partita pazzesca, ora tutto è possibile
Folle, autolesionistico, incosciente, entusiasmante, coinvolgente, in una sola parola unico. Il Napoli non finisce più di sorprendere e di meravigliare i propri tifosi, che comunque vada questo campionato dovranno tributare un grandissimo applauso a questi ragazzi fantastici. Napoli-Lazio ancora una volta regala una pioggia di emozioni ad un San Paolo stracolmo, 60.000 spettatori hanno sospinto gli azzurri verso una vittoria incredibile. De Laurentiis ha costruito un bolide che Mazzarri sta guidando verso traguardi inimaginabili. Lo scudetto non è più un sogno, è una parola da sussurrare dolcemente ma sempre a bassa voce, la scaramanzia a Napoli non è mai abbastanza.
Nell'anticipo del sabato il Milan aveva battuto l'Inter con un secco 3-0, la fuga era nell'aria. Ma gli uomini di Mazzarri si sono ribellati al loro stessi destino, che a metà del secondo tempo li vedeva soccombere contro la Lazio. L'amico Reja aveva imbrigliato tatticamente il Napoli con una strategia intelligente: fasce bloccate e pressing alto a centrocampo, pronti a ripartire. E fino a quando la partita ha marciato sui binari delle schermaglie tattiche il Napoli era sotto di due reti a zero, con molta disattenzione della difesa partenopea che ha concesso troppo spazio prima a Mauri e poi a Dias.
Poi la partita è cambiata, il Napoli ci ha buttato dentro gambe e cuore, sospinto da quell'onda azzurra che non ha smesso un solo minuto di incitare i suoi. Mazzarri ha buttato dentro quattro attaccanti, saltato ogni tatticismo. "Dai ragazzi non mollate, dai ragazzi non mollate"- ecco il coro che si è sentito insistentemente alzarsi dagli spalti del San Paolo, come un martello pneumatico. E gli uomini di Mazzarri li hanno presi in parola, non hanno mollato un centimetro fino al triplice fischio finale.
Dossena e Cavani hanno rimesso gli azzurri in carreggiata, poi è arrivato lo sciagurato autogol di Aronica. Ma nelle orecchie degli eroi azzurri è continuato a ronzare quell'urlo della curva, ed allora palla a terra e pedalare. Ed ecco quindi Cavani che si guadagna e trasforma il penalty guardando dritto negli occhi Muslera, pronto a parargli il rigore come gli aveva promesso in settimana. Ma il Matador non ha avuto paura, ed ha spiazzato il connazionale con un tiro perfetto. E poi lo sprint finale, l'ultimo sforzo negli ultimi metri di quella che è stata una maratona più che una partita. Ancora il Matador, si è caricato l'intera squadra sulle spalle ed ha alzato il pallone lassù in alto, dove Muslera non poteva arrivarci, telecomandandolo con lo sguardo ed il pensiero in fondo al sacco.
Con questo pubblico, questo entusiasmo, questa grinta ogni traguardo è possibile. A sette giornate dalla fine ed a -3 dal Milan sarebbe da folli non provare a compiere il miracolo sportivo. Il Napoli ha vinto l'ennesima partita nel finale, dimostrando ancora una volta una freschezza fisica che può risultare determinante. Il Milan ha più esperienza ed un maggiore tasso tecnico, ma ha un'età media superiore a quella del Napoli. Dato da non sottovalutare, serviranno cervello, muscoli ma soprattutto gambe in questo rush finale, quando il caldo si farà sentire ed avrà la meglio chi avrà conservato una grande condizione fisica.