Il Napoli cancella Maurizio Sarri, nello spot per la campagna abbonamenti non c’è

Il Vesuvio sullo sfondo, Castel dell'Ovo, Piazza Plabescito, la Galleria Umberto, il Decumano e una splendida veduta del Golfo. Sono le prime immagini del video pubblicato dal Napoli per il lancio della campagna abbonamenti 2019-2020: una carrellata di frame per chiamare a raccolta i tifosi azzurri e spingerli a sottoscrivere la tessera per la prossima stagione. One City, One Club, One Passion è lo slogan che scandisce la clip della durata di un minuto e condensa in 60 secondi pezzi della storia sportiva della società partenopea. L'unione di tutte queste componenti può fare la forza di una squadra e aiutarla nella storica impresa: conquistare lo scudetto trent'anni dopo Diego Armando Maradona.
Dall'ex Pibe a Koulibaly, la storia in un minuto
E proprio l'ex Pibe de Oro – immortalato nella sue reti più belle – dà il ‘la' all'apertura del corto che mostra alcuni dei gol capaci d'infiammare il San Paolo: dal bianco e nero ai giorni nostri, la sfumatura azzurra è il filo conduttore del promo che sublima con la figura di Kalidou Koulibaly, scelto come calciatore simbolo dal quale ripartire per rilanciare la sfida alla ‘vecchia signora'. Fu lui a far tremare la Juve a Torino con il gol siglato nel finale che riaprì il campionato, è su di lui che Ancelotti ha posto il veto e la società lo ha reso incedibile.
Lode a Reja, Benitez e Ancelotti. Non c'è Sarri (ora juventino)
C'è ancora un altro particolare, fa riferimento agli allenatori: ci sono Edy Reja (l'uomo che prese un giovane Napoli per mano e lo accompagnò per tutto il percorso di crescita fino a trascinarlo in Serie A), Walter Mazzarri (a lui sono legati le notti magiche dei tre tenori sotto il cielo della Champions) Rafa Benitez (l'allenatore manager che determinò il salto verso un'altra dimensione dei partenopei) e infine Carlo Ancelotti (il tecnico che in carriera ha vinto tutto e ha accettato la sfida di vincere anche sotto il Vesuvio). Tre simboli, tre fasi della storia azzurra… ne manca uno: Maurizio Sarri, colui che donò al gruppo quel gioco tanto apprezzato in Europa e dagli avversari di sempre, la Juventus. Una sorta di damnatio memoriae, il dazio da pagare se decidi di passare dalla parte del nemico (sportivo). Il Napoli lo ha cancellato nemmeno fosse un incidente della storia.