Il tributo del Milan e del calcio italiano a Cesare Maldini
La vita di tutti i tifosi rossoneri, specialmente quelli non più giovanissimi, da oggi non sarà più la stessa dopo la terribile notizia della scomparsa del grande Cesare Maldini. A squarciare il cielo della prima domenica di aprile, è stato il classico fulmine che ha fatto sobbalzare ogni cuore milanista, Nessuno si aspettava la scomparsa dell'ex capitano di quello storico Milan che a Wembley alzò la Coppa dei Campioni, Nessuno, neanche chi non ha mai avuto in simpatie le gesta dello squadrone milanista. Ma Cesare Maldini era un uomo, prima ancora che uno sportivo, che era stato capace di farsi amare da tutti. Anche dagli stessi cugini di Milano, quelli chiamati simpaticamente "bauscia" e con la maglia a strisce nerazzurre. Contro l'Inter, Cesare Maldini ha lottato per il primato cittadino negli anni d'oro del calcio milanese. Successivamente fu anche in panchina, nella serata più amara per l'altra parte di Milano: il famoso 6-0 con cui Shevchenko e compagni fecero piangere la Curva Nord.
Il ricordo del Milan
Un predestinato, Cesarone. Appena arriva al Milan fa il suo esordio contro la sua Triestina a San Siro e vince lo Scudetto al suo primo Campionato rossonero – si legge nella nota apparsa sul sito della società rossonera -. Era il 19 Settembre 1954 ed era il Milan di Buffon e Zagatti, di Liedholm e Nordahl, di Schiaffino. Da quel momento, Cesare Maldini è stato: 412 presenze ufficiali nel Milan, 3 gol, 4 Scudetti vinti, 1 Coppa Latina, 1 Coppa dei Campioni, 1 Finale di Coppa dei Campioni contro il Real Madrid a Bruxelles nel 1958.
Cesare, il papà di Paolo e il padre acquisito di una intera generazione di tifosi rossoneri, smette di giocare nel Milan nel 1966. Ma sei anni più tardi, in Coppa delle Coppe, in Lussemburgo, è già immerso nella sua seconda vita, la vita di sempre, il Milan: eccolo in panchina nel 1972 sul campo del Red Boys per una vittoria, 1-4, della squadra che aveva Nereo Rocco come direttore tecnico e lui stesso come allenatore.
Da buon milanista conosce la sua personalissima fatal Verona nel 1974, quando perde 2-1 al Bentegodi e viene sostituito da Giovanni Trapattoni in panchina per le ultime gare di quella stagione. Ma il suo legame con il Milan è continuo e indissolubile. Quando Paolo esordisce in maglia rossonera il suo caro compagno di squadra Liddas non glielo aveva preannunciato e lui lo apprende, siamo nel Gennaio 1985, dalla radio di Tutto il Calcio minuto per minuto.
Dopo i Mondiali di Francia del 1998, Cesare torna nella famiglia rossonera come capo degli osservatori e nel Marzo del 2001 rileva la conduzione della Prima squadra rossonera al posto di Alberto Zaccheroni: "Andiamo a Milanello, caro Mister", gli dice sorridendo quella mattina in via Turati Adriano Galliani. E Cesare chiude bene la stagione, dopo il 6-0 contro l'Inter arriva anche ad accarezzare l'idea del recupero delle posizioni Champions anche se poi la posizione finale è il sesto posto.
Cesare Maldini, il grande triestino caro ad Enzo Bearzot nelle epiche gare azzurre di Barcellona e Madrid nel 1982, è rimasto nel Milan fino all'estate del 2008. Di recente suo nipote Christian è tornato in forma dopo tanti infortuni e ha ben figurato nel Torneo di Viareggio, con papà Paolo sugli spalti. E' stata, da nonno del calcio e del Milan, la sensazione che lo ha portato nelle migliori condizioni alla giornata di oggi. La giornata del Saluto, ma soprattutto del Tributo.
Il messaggio dell'Inter
E' stata proprio la società di Erick Thohir ad inviare il primo messaggio di cordoglio, via Twitter, al grande popolo rossonero: "Grande avversario,in grandi sfide", ha twittato il club di Corso Vittorio Emanuele. Un bel gesto, dovuto per un'icona del calcio italiano che, smessi i panni dell'uomo Milan, ha indossato con orgoglio e serietà anche quelli della Nazionale italiana: prima da vice di Enzo Bearzot, con il quale ha vinto il mondiale spagnolo, poi da primo allenatore dell'Under 21 più bella che ogni tifoso azzurro ricorda. Roberto Mancini, che della squadra degli "azzurrini" fu un elemento indispensabile insieme a Vialli, lo ha "salutato" con un messaggio toccante: "Con Maldini se ne va una bandiera del calcio italiano. Un abbraccio al figlio Paolo e alla sua famiglia. Ciao Cesare!". Anche la Federazione ha ricordato il grande Cesare, attraverso un tweet dalle parole toccanti.