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Il Milan riparte dal Catania tra malumori, voci di mercato e paure di “remuntada”

Dopo la notte di Barcellona, i rossoneri rischiano anche in campionato. I tre punti contro la squadra di Maran servono come il pane per chiudere le piccole crepe che si stanno aprendo nel suolo milanista.
A cura di Alberto Pucci
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Diavolo inquieto – E' un Milan "apparentemente" sereno quello pronto a sfidare il Catania di Maran, nel posticipo serale di San Siro. I pareggi con Fiorentina e Napoli e la sconfitta di Torino contro la Juventus, hanno portato un pò di nervosismo tra le fila rossonere. La posta in palio è altissima ed il futuro del club milanese passa, inevitabilmente, dalla certezza di poter partecipare alla prossima competizione continentale. Battere il Catania sarà, quindi, fondamentale per poter affrontare con più serenità il finale di campionato: ultima parte di una stagione che si è rivelata difficile, stressante e che, nella coda, nasconde ancora molte insidie. I due mezzi passi falsi e lo stop dello "Juventus Stadium" hanno infatti portato a galla piccole/grandi inquietudini che solo le vittorie avevano nascosto: "rumors" di mercato, malumori di spogliatoio e la paura di non riuscire a raggiungere l'obiettivo minimo stagionale. In attesa del ritorno di Balotelli, Galliani e la società di Via Turati farebbero bene a "coccolare" adeguatamente Stephan El Shaarawy. La prima "scossa di terremoto", seppur lieve, è arrivata in settimana: il Faraone rossonero è entrato nel taccuino di diversi club e, nonostante il rinnovo contrattuale, c'è chi ha già messo in discussione la sua permanenza a Milano. Lo vorrebbe il Napoli (El Shaa è un vecchio pallino di De Laurentiis), lo vuole il City di Mancini (che ha messo sul piatto 35 milioni di euro). Voci incontrollate che rischiano di turbare ulteriormente il giocatore, già in crisi d'identità da diverse settimane.

Il Boa ed il Pocho – Dopo Ibra e Thiago Silva, ora El Shaarawy? Il tifoso milanista trema già al pensiero di perdere il giovane attaccante. Esattamente come l'anno scorso, senza il raggiungimento dell'obiettivo (l'anno scorso lo Scudetto, quest'anno il terzo posto), tutto potrebbe davvero accadere: compresa un'altra mezza rivoluzione.

“ Noi non abbiamo paura, il nostro sulla carta è un calendario migliore! ”
Massimiliano Allegri
Fatta questa premessa, a questo punto non pare così strano pensare ad un Milan senza El Shaarawy e senza Kevin Prince Boateng che medita di andarsene già dall'infelice pomeriggio di Busto Arsizio. Voci incontrollate, sia in uscita che in entrata. E' bastata, infatti, una mezza passeggiata nel cuore di Milano per scrivere del "Pocho" Lavezzi, prossimo colpo rossonero. Così come è stata sufficiente una frenata in campionato per ridare fiato alle "trombe presidenziali" e a quella voglia (mai sopita) di affidare la gestione della squadra ad un altro allenatore. Nelle ultime ore, giusto per completare il quadro poco tranquillo intorno al club più titolato al mondo, si è aggiunto lo sfogo dell'agente di Nocerino, Mario Sommella ("Non è contento di come è andata la stagione. Se il Napoli lo vuole, basta chiedere!", la discussione animata (con tanto di "vaffa") di Muntari con alcuni tifosi fuori da Milanello e l'interesse dello stesso club rossonero per Saphir Taider, centrocampista franco-tunisino del Bologna, per il quale Adriano Galliani potrebbe sborsare cinque milioni più il cartellino di Strasser.

Guai a distrarsi – Le ore che precederanno la sfida contro il Catania, cliente particolarmente scorbutico, saranno utili a Massimiliano Allegri per cercare di riportare l'attenzione solo su questioni legate prettamente al campo. Più che il ritorno di Balotelli, il tecnico rossonero attende con ansia il ritorno di tutta la sua squadra che, nelle ultime uscite, ha dato l'impressione di aver smarrito quel gioco che l'aveva portata sino alle vette del campionato. Dopo l'amichevole contro la Folgore Caratese (terminata 9 a 2 per il Milan) e l'allenamento di ieri, spazio alla rifinitura odierna nella quale il "coach" milanista disegnerà la squadra che scenderà in campo contro il più che probabile prossimo interista "Papu" Gomez. Non saranno della partita Abbiati ed Ambrosini, usciti malconci dalla partita contro la Juventus, e Zapata che, per l'occasione, sarà sostituito da Bonera. I dubbi per il tecnico toscano riguarderebbero una maglia di centrocampo (Muntari o Nocerino?) e la punta da affiancare a Balo ed El Shaa. La pista più probabile porta all'utilizzo di Boateng, anche se il Boa potrebbe trovar spazio in mediana e liberare un posto a Pazzini o Niang che, in questo caso, sarebbero in ballottaggio e in vantaggio su Robinho.

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