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Il Milan cade anche in Champions. Troppo Barcellona per questo povero Diavolo

Dopo la sconfitta contro la Fiorentina, il Milan perde anche in Europa e “certifica” la crisi. Il 3 a 1 subito contro i blaugrana potrebbe dare il via al terremoto societario. Il primo a saltare sarà Massimiliano Allegri?
A cura di Alberto Pucci
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Non sono serviti un pizzico di orgoglio e di grinta in più al Milan convalescente di quest'ultimo periodo, per evitare il tracollo del Camp Nou. Troppo forte il Barcellona per i ragazzi di Massimiliano Allegri che si sono chiusi nell'angolo, con la guardia alta, per tutti i primi quarantacinque minuti, salvo poi provarci nella ripresa con l'ingresso di Mario Balotelli. La serata grigia del Diavolo era cominciata proprio con l'esclusione di "Bad Mario", relegato nell'oscurità della panchina rossonera per tutto il primo tempo. Incomprensibile la scelta del tecnico milanista che, nelle prossime ore, sarà chiamato a rispondere anche di questa scelta azzardata. Decisione tecnica, problema fisico o scelta punitiva? Adriano Galliani e Barbara Berlusconi, gelidi spettatori fianco a fianco nella "pancia" dello stadio catalano, chiederanno delucidazioni al tecnico livornese, sempre più a rischio esonero. Le stesse che Silvio Berlusconi sarà chiamato a dare all'ad milanista dopo la "sparata", delle ultime ore, della figlia Barbara.

Il pianto del "Camp Nou" – Il Milan torna a casa dopo l'ennesima sconfitta catalana. Non era questa la partita dove il Diavolo avrebbe dovuto risorgere. Il match "decisivo" per tentare di risollevare una stagione parzialmente già compromessa si giocherà, nei prossimi giorni, su due "tavoli": il primo davanti alla scrivania del presidente rossonero, il secondo sul prato verde del "Bentegodi". Lì dove è nata la "Fatal Verona", e da dove è partita questa sciagurata stagione, Montolivo e compagni dovranno dare un senso ad un campionato da zona retrocessione. Serviranno la grinta e la concentrazione del secondo tempo, vista al "Camp Nou", e soprattutto idee chiare sul modulo da utilizzare contro la squadra di Sannino, che non sarà il Barcellona ma, in questo momento, spaventa quanto l'undici blaugrana.

Futuro da scrivere – Al di là delle scelte del mister milanista, e di ciò che si diranno Galliani, Barbara Berlusconi ed il presidente, occorrerà metter mano al portafoglio e rinforzare, nella prossima sessione invernale di calciomercato, una squadra che ha delle lacune pazzesche. Il secondo e terzo gol, presi dalla difesa rossonera, appartengono al museo degli orrori (o delle cere, fate voi?) del calcio. Non puoi pensare di fermare Leo Messi con Zapata e Mexes. E' da pazzi pensare che Emanuelsson e Abate, possano contenere Dani Alves e Neymar. Chiunque arriverà al posto (o a fianco) di Galliani, sarà obbligato a scovare nuovi talenti da acquistare il prima possibile. Chiunque affiancherà "Lady B", alla guida del "nuovo" Milan, dovrà (altrettanto obbligatoriamente) spiegare alla figlia del numero uno rossonero che, per tornare a vincere, serviranno grandi giocatori e non affari "last minute" dal mercato dei "parametri zero". Se saranno Maldini e Albertini, avranno certamente buoni esempi a cui far riferimento.

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