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Il Messico saluta Cuauhtémoc Blanco con la vittoria su Israele

All’Azteca il fuoriclasse riceve il tributo per la sua carriera come capitano e calciatore della nazionale “Tricolor”. Continuerà a deliziare il pubblico del Puebla, squadra che milita nella Primera División.
A cura di Vito Lamorte
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Cuauhtémoc Blanco ha visto il suo numero sul tabellone e ha capito immediatamente cosa stesse accadendo. Ha consegnato la sua fascia al portiere Jesús Corona e ha alzato le mani verso il cielo per salutare i suoi tifosi. Quando le sue mani hanno incontrato quelle di Raúl Jiménez ed è uscito dal campo una parte di storia calcistica del Messico è andata via. La comparsa della stella indiscussa della serata è durata poco meno di 40 minuti ed ha oscurato la vittoria per 3-0 su Israele da parte della nazionale di Miguel Herrera. Miguel Layun, doppietta, e Marco Fabián hanno permesso la passerella al più grande giocatore nella storia del calcio messicano allo stadio Azteca.

La presenza di Blanco ha offerto la spinta morale alla nazionale messicana che ha condotto il gioco nonostante l'assenza di tutti e quattro i giocatori di Club León e del difensore dell'Espanyol Héctor Moreno. Blanco ha fatto quello che poteva per aiutare "El Tri" durante la permanenza sul terreno di gioco mostrando la sua classe con un paio di passaggi intelligenti. Ha avuto la sua grande opportunità per realizzare un calcio di punizione al minuto 35 ma la palla è terminata alta sulla traversa.

Cuauhtèmoc Blanco si fece notare a livello internazionale durante i Mondiali del 1998 in Francia, quando stupì tutti mostrando ripetutamente la "Cuauhteminha", un dribbling davvero poco ortodosso che fece discutere tutti gli appassionati di calcio del mondo: il numero 10 messicano saltava con il pallone tra i piedi riuscendo ad evitare gi avversari e da quel momento è diventato una vera icona del calcio messicano. L'attaccante classe 1973 è il terzo giocatore più anziano di sempre a segnare un goal nella storia dei Mondiali, a 37 anni e 5 mesi, dietro al camerunese Roger Milla, a segno nel 1994 a 42 anni, e allo svedese Gunnar Gren, in rete a 37 anni e 8 mesi nei Mondiali del 1958. Veste la maglia della "Tricolor" dal 1995 e ha preso parte a tre edizioni dei campionati del mondo: Francia 1998, Giappone e Corea del Sud 2002 e Sudafrica 2010. L'attaccante di Città del Messico ha realizzato 39 reti con la sua nazionale diventando il secondo cannoniere di sempre preceduto solo da Jared Borgetti a quota 46 reti. Con la rete contro la Francia (nella foto) è diventato l’unico calciatore messicano ad aver segnato in tre edizioni del Mondiale. Blanco già aveva pensato di ritirarsi dalla Nazionale nel settembre 2008 ma nell'aprile 2009 era nuovamente in campo a giocare le qualificazioni per il Mondiale del 2010. Sarà vero questa volta?

Con l'addio di Blanco alla nazionale messicana si chiude un'altra era della "Tricolor" dopo gli addii, in ordine cronologico, di Hugo Sanchez, Luis Hernandez e Jorge Campos.

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