Il mercato in colpevole ritardo svela la finta favola del Benevento
Una corsa pazza agli svincolati di gennaio. E' questo il riassunto del calciomercato del Benevento che a gennaio ha provato a sorprendere tutti, in parte riuscendoci. Perché dal presidente Vigorito sono arrivati giocatori ad oggi importanti, con un passato prestigioso e pronti al riscatto. Come Sandro, ex Tottenham, e Bacary Sagna, ex Arsenal e Manchester City. Che dovranno dare una mano all'affare salvezza, un compito quasi impossibile ma pur sempre un obiettivo che da qui a maggio sarà il principale propellente per la neo promossa. C'è solamente da domandarsi perché il Benevento abbia aspettato tanto con una stagione praticamente compromessa.
Le colpe di Vigorito
I conti senza l'oste
Il presidente Vigorito ha avuto la colpa di non crederci subito e non approfittare delle ali dell'entusiasmo aperte all'indomani della promozione. Ad agosto il Benevento non ha effettuato alcun intervento deciso di mercato, per rinforzare la squadra o almeno provare ad acquisire quella esperienza che tutti sapevano mancava per far bene in Serie A. Cattivi consiglieri, supponenza o sufficienza. Il punto è che la prima parte di stagione è stata devastante.

La mancanza di un programma
Senza scusanti, perché si aveva il dovere di prevedere e progettare. Ovviamente, la colpa è finita sul tecnico che pur aveva fatto benissimo con lo stesso manipolo di giocatori in Serie B. Facile e comodo, per una dirigenza che ha cercato qualsiasi appiglio per giustificare la propria assenza. Fino alla perdita della pazienza anche dei sostenitori più accaniti. Solo allora, ci si è mossi a gennaio, in colpevole ritardo.
Il sogno tradito
Zero alibi: bisognava investire
Come ci sono oggi, c'erano anche la scorsa estate colpi a parametro zero. Nulla era diverso. Ma adesso sembra che l'investimento sul mercato di riparazione sia semplicemente un ultimo disperato tentativo da parte della proprietà nel trovare l'ultimo alibi: proporre un girone di ritorno che permetta alla fine della corsa – se non di festeggiare una salvezza francamente impossibile – un ritorno in Serie B con basi concrete da protagonisti.
Ad agosto c'erano condizioni migliori di ora
Un po' poco per chi aveva da sempre sognato la A e l'ha raggiunta quasi per caso. Vigorito e i suoi sodali avevano il dovere di cullare e crescere il sogno dei propri tifosi – o la semplice opportunità imprenditoriale – nel modo migliore, non già con la rassegnazione di chi aveva la pancia piena nell'aver compiuto l'impresa. Ma col piglio di chi, quell'impresa la voleva trasformare ad ogni costo in una nuova realtà.