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Il medico del Belgio: “Mertens ha rischiato di restare paralizzato”

Mertens sta bene ma il medico della nazionale belga rivela l’angoscia di quegli attimi dopo il colpo subito alla testa: “Era paralizzato dopo il contrasto e solo dopo 24 ore la situazione si è normalizzata. Dries ha temuto per la sua carriera, dopo lo scontro mi ha detto che non sentiva più le gambe”.
A cura di Maurizio De Santis
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Dries Mertens sta meglio ma il colpo molto forte ricevuto alla testa durante la gara del Belgio con il Galles ha rischiato di stroncargli la carriera. Il timore è stato grande, grande quanto la paura e la disperazione di compagni di squadra e staff medico nel vederlo, esanime, immobile, privo di sensi sul terreno di gioco dopo lo scontro di gioco con Williams. Per fortuna s'è ripreso in fretta, ha lasciato il campo in barella ma cosciente e dal letto d'ospedale ha postato anche una foto che lo ritraeva con il pollice verso l'alto e un messaggio di ringraziamento: "Sto bene, grato a tutti per il sostegno e l'incoraggiamento". L'ex Psv, esterno d'attacco esploso nel Napoli di Benitez, lascia i brutti ricordi alle spalle: pochi minuti, un'eternità per i membri della nazionale che gli prestavano soccorso. "Anche i calciatori in campo hanno avuto subito la sensazione che fosse qualcosa di grave perché privo di conoscenza, non muoveva il corpo – ha ammesso Kris Van Crombrugge, il medico dei ‘diavoli rossi', a Radio Crc -. Era paralizzato dopo il contrasto e solo dopo 24 ore la situazione si è normalizzata. Dries ha temuto per la sua carriera, dopo lo scontro mi ha detto che non sentiva più le gambe".

Ulteriori controlli. Niente gara col Cagliari, pericolo e paura passati ma l'ala belga dovrà sottoporsi ad altri esami diagnostici per valutare se e quando tornare in campo. "Mertens dovrà svolgere un’altra visita specialistica e solo in base all’esito decideremo se il calciatore potrà essere già pronto per giocare o meno – ha concluso il medico -. Dries s'è spaventato molto perché per un po' ha temuto di non riuscire a muovere più le gambe e la cosa più importante è che abbia ripreso l’uso degli arti e che quindi può continuare a giocare al calcio".

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