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Il fratello di Verratti: “A vita con il PSG, da piccolo sognava la Juve”

Stefano Verratti afferma che il fratello vuole rimanere il più a lungo possibile con il PSG, ma spera di vederlo finire la sua carriera un giorno in Serie A, magari con il Pescara.
A cura di Alessio Morra
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Marco Verratti dopo l’addio di Ibra è diventato il simbolo del Paris Saint Germain assieme a Cavani. Il centrocampista italiano è sempre stato un beniamino della tifoseria che subito lo ha adottato e che adesso lo coccola tantissimo. Nei giorni scorsi il nazionale azzurro ha ricambiato l’affetto facendo una dichiarazione d’amore al club dalla proprietà qatariota, mentre oggi in un’intervista rilasciata a ‘L’Equipe’ il fratello Stefano ha ribadito quelle parole e ha riferito che Marco vorrebbe giocare per sempre con questo club:

Penso che se potesse, Marco rimarrebbe tutta la vita al Paris Saint Germain. Lui è molto attaccato a quella città, lì è nato suo figlio. I compagni cambiano, ma la squadra e la città restano. A Parigi Marco è diventato un uomo. Secondo me in Italia tornerebbe solo nel momento in cui il Paris Saint Germain decidesse di non ritenerlo più utile.

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Il fratello ha anche dichiarato di sognare di vedere sul finire della carriera il centrocampista nuovamente con la maglia del Pescara e non ha escluso anche un passaggio cinese per lui: “Spero che possa chiudere la sua carriera nel Pescara, quando magari avrà 30 o 32 anni. Magari può fare prima un anno in Cina”.

Stefano ha rivelato che quando nel 2012 l’erede di Pirlo scelse la Ligue 1 sorprese tutti anche in famiglia. Perché la madre non pensava che andasse all’estero, mentre il fratello era convinto che il giocatore sarebbe passato dal Pescara alla Juventus, essendo da piccolo tifoso bianconero:

Quando passò al Paris Saint Germain fu una sorpresa. Pensavo che andasse alla Juventus perché quando eravamo piccoli e quando giocavamo in camera a calcio, il nostro sogno era la Juventus. Quando aveva 14 anni lo voleva il Milan, Marco decise di non andarci perché era troppo giovane. Sarebbe stato triste, avrebbe giocato male. Poi un amico mi mostrò un giornale che diceva che Marco sarebbe andato alla Juve, ma lui aveva già firmato con il Paris Saint Germain. Tutto fatto in una settimana. Mia madre era sorpresa della sua scelta di partire dall’Italia. Ammetto di aver avuto paura che lui rimpiangesse la sua scelta. Ma in realtà voleva dire che era già molto forte.

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