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Il fair play di Miro Klose sconfigge i pugni di Bergessio

A Catania Bergessio sfodera i pugni, a Napoli Klose fa rettificare la decisione arbitrale confessando di aver segnato con la mano. I due volti di un calcio che dimostra come ci sia ancora spazio per la lealtà sportiva, malgrado la regola del ‘risultato ad ogni costo’ trova sempre più proseliti.
A cura di Alessio Pediglieri
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fair play vs pugni serie A

E' stato un mercoledì da leoni con i classici risultati a sorpresa e qualche conferma importante confezionati tra gol, gesti antisportivi e fair play d'altri tempi.
Al di là della rinascita delle due milanesi (che proseguono a braccetto, sia in tempo di crisi che nei momenti positivi) e al di là dell'ottima e convincente prova degli azzurri di Mazzarri capaci di strapazzare la Lazio grazie ad un decisivo Cavani autore di una tripletta determinante per riacciuffare in vetta alla classifica la Juventus, la quinta giornata si è caratterizzata anche per gli atteggiamenti espressi in campo dai vari giocatori impegnati.
In positivo e in negativo. Bergessio a Catania ha sfoderato un pugno, non visto dall'arbitro e sará soggetto a prova tv oltre che a una giusta squalifica; a Milano, Daniele Conti mette k.o. con una gomitata Giampaolo Pazzini e lascia colpevolmente in 10 un Cagliari in balia degli eventi e di un Milan che vince e agguanta la sua prima vittoria stagionale a San Siro; Maresca si becca il secondo giallo a Roma e viene espulso sull'1-0 per i giallorossi anche se la partita alla fine verrà pareggiata dai blucerchiati.
Eppure c'è stato chi, tra tanti atteggiamenti antisportivi e nervi a fior di pelle, ha dimostrato che qualcosa di buono c'è ancora nel mondo del calcio, malgrado tutto e tutti: è Miro Klose, il bomber di Germania agli ordini di Petkovic che confessa aall'arbitro il gol di mano segnato al Napoli  dopo soli 3 minuti di gioco, sul risultato di 0-0, con la Lazio che al 90′ perderá nettamente 3-0.

fair play vs pugni serie A bergessio

Bergessio, il pugno della vergogna – Al Massimino è andata di scena una delle più divertenti gare di serata. Il Catania opsitava l'Atalanta in un match equilibrato che prevedeva gol e spettacolo. Puntulamente arrivati con gli etnei autori di una ‘remuntada' per 2-1 dopo la paperissima del loro portiere Andjuar colpevole sull'iniziale vantaggio atalantino. Ma Catania- Atalanta farà parlare molto di sè anche per un altro episodio accaduto nel primo tempo con le squadre ferme sullo 0-0.
L'arbitro Irrati non l'ha visto, ma il gesto dell'argentino rossoazzurro Bergessio non è passato di certo inosservato. L'attaccante argentino del Catania ha infatti colpito con un vero e proprio pugno il difensore dell'Atalanta Lucchini, scatenando le tensioni che si sono poi protratte all'interno degli spogliatoi nel corso dell'intervallo.
Ma quello che non è stato visto dall'occhio umano di un arbitro colpevole quanto i suoi collaboratori in campo, è stato sicuramente visto da quello sempre attento delle telecamere. Bergessio è di fatti immortalato dai fotogrammi tv nel compiere il gesto violento, antisportivo e intenzionato a far male ad un avversario: verrà quindi sottoposto alla prova tv, che con tutta probabilità porterà il giudice Tosel a condannarlo ad una squalifica che oscilla tra le due e le tre giornate per condotta violenta.
Sarebbe davvero una grave perdita per il Catania, che punta tantissimo sul dinamismo del ‘Lavandina' e dovrà sicuramente farne a meno per le importante sfide con Parma e Bologna, ma sarebbe anche una conferma della bontà della ‘tecnologia' all'interno del calcio per sanzionare (anche a posteriori) chi si macchia di condotte antisportive.

fair play vs pungi serie amaresca

Maresca e Conti, nervosismo da espulsione – Chi invece ha visto tutto, e bene, è stato De Marco nel match di San Siro vinto dal Milan 2-0 sul Cagliari: è infatti giusta la decisione di infliggere le due ammonizioni in tre minuti per Daniele Conti, oltretutto capitano dei sardi.
Il centrocampista del Cagliari prima si lamenta con De Marco per un cartellino non dato per un intervento irregolare di Pazzini, pooi interviene lui stesso sull'attaccante del Milan in maniera scomposta allargando un braccio in un contrasto di gioco e rifilando una gomitata (che sembra volontaria) al giocatore rossonero. Che cade a terra, tarantolato, ma sotto gli occhi dell'arbitro che espelle con il secondo giallo Conti.
Un brutto gesto, figlio di un nervosismo galoppante, così come quello di Roma, Stadio Olimpico da parte di Maresca colpevole di lasciare i blucerchiati in dieci uomini per tutto il secondo tempo e sotto di una rete. Doppio giallo anche per lui, incapace di arginare la foga agonistica di Lamela, mentre la Samp riuscirà a pareggiare in 10, per 1-1 contro la Roma.
Nel primo tempo, al 22′ si macchia di un fallo di mano volontario per fermare un'azione pericolosa dell'argentino e nella ripresa lo sgambetta mentre gli sfugge in velocità dopo soli 2 minuti di gioco. Malgrado le proteste, il doppio giallo sembra sacrosanto.

fair play vs pugni serie A klose

Am..Miroslav Klose – Questi gli episodi negativi di giornata che vengono ‘assolti' dal gran gesto accaduto nel big-match del San Paolo tra Napoli e Lazio. Una partita sentitissima con il pubblico delle grandi occasioni accorso per capire le reali possibilità partenopee di essere iscritte ufficialmente al ruolo di anti-Juve e capire quanto questa bella Lazio di Petkovic possa dare al campionato. Il verdetto del campo ha promosso gli uomini di Mazzarri trascinati da uno straripante Edinson Cavani, il Matador tranquillo che ha infilato Marchetti per tre volte permettendosi il lusso di tirare un calcio di rigore in curva e regalando al Napoli un rotondo successo di 3-0 sulla Lazio.
Dunque, una bruttissima serata per la Lazio che, però, dopo solo tre minuti di gioco aveva anche trovato il gol, un gol che avrebbe potuto cambiare le sorti della gara.
Un gol, però, irregolare, segnato da Klose con la mano ma che Banti non ha annullato perchè (con la colpevolezza anche dei giudici di linea) non ha visto il tocco illegittimo. Klose  esulta con i compagni, ma alla fine, anche davanti alle proteste partenopee, ammette tutto all'arbitro che, solo successivamente, annulla la rete.
Ma cos'era successo? Il centravanti laziale era andato in gol toccando in modo evidente di mano sugli sviluppi di un calcio d'angolo, alimentando subito le furiose reazioni dei giocatori napoletani. Banti di Livorno ha prima convalidato ma ha poi chiesto aiuto agli assistenti, mentre nell'area si stava scatenando un parapiglia, senza trovare aiuto.
Quando, con l'intenzione di annullare l'arbitro è andato alla fine dal diretto interessato, Klose, per l'ultima parola del giocatore sull'accaduto, la ‘retromarcia' del direttore di gara è diventata ufficiale: il tedesco ammetteva il tocco di mano, l'arbitro ha così potuto rettificare la sua prima decisione e a quel punto i giocatori del Napoli si sono complimentati con l'attaccante tedesco della Lazio che ha ricevuto gli applausi di tutto il San Paolo.

Un bel gesto che ha stemperato immedatamente le tensioni che avrebbero potuto degenerare sia in campo che sugli spalti e per Miro Klose un momento di gloria malgrado non abbia poi trovato il gol. Per lui, dopotutto, non è la prima volta: già nel 2005, quando giocava in Germania con la maglia del Werder Brema, confessò all'arbitro di non aver subito un fallo in area di rigore, che il fischietto tedesco invece aveva accordato. Decisione che venne subito revocata dal direttore di gara e niente penalty a favore quando il risultato era ancora sullo 0-0 contro l'Armenia Bielefeld. Una conferma che Miro Klose, oltre ad essere un vero goleador, è anche un campione nel fair play in campo.
Merce rarissima in questi tempi dove vige la regola del risultato ad ogni costo.

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