Il divorzio Montolivo-Fiorentina ha esasperato l’ambiente: minacce di morte via web al giocatore
Che Riccardo Montolivo sia un giocatore che faccia impazzire le tifoserie di mezza Italia non è un mistero: trovarselo da avversario non è mai stato facile, ancor più da quando è cresciuto tecnicamente e tatticamente diventando anche un perno fisso della nazionale maggiore. Tutte le tifoserie, tranne una: quella viola. A Firenze, infatti, la ‘telenovela‘ del ‘Monto‘ ha stancato anche i più affezionati fans del centrocampista e i contestatori dei Della Valle che, loro malgrado, stante le ultime dichiarazioni e volontà del giocatore, devono dare ragione in questo caso, alla presidenza.
Una ‘polveriera' viola
Più che un confronto a chi è più amato in riva all'Arno, la sfida Della Valle-Montolivo appare dall'esterno come una guerra tra chi è meno gradito al popolo gigliato. Non si possono dimenticare infatti le ultime vicissitudini societarie della Viola con il disamore della tifoseria più accesa nei confronti di Mister Tod's e fratello, rei di non aver mai costruito fino in fondo una squadra capace di poter fare il grande salto definitivo nel calcio dei ‘grandi‘. Al centro della contestazione, a volte silenziosa, altre volte palese, ci sono vari elementi di discussione: l'oramai atavica idea della Cittadella viola, la presunta dipendenza dei Della Valle ai poteri forti in fatto di mercato, la gestione della permanenza sulla panchina fiorentina di Sinisa Mihajlovic durante il reclutamento allenatori dell'Inter, e, in ultimo, i casi legati a Cerci, Montolivo, Gilardino. Tutti – chi più, chi meno – separati in casa e scontenti. Troppi dubbi, molti problemi, pochissime certezze: così evidentemente non si ha il terreno per poter costruire qualcosa di serio e duraturo visto che la Fiorentina, oramai, è da troppo tempo, ai margini dell'Impero del Pallone, senza mai entrarci di prepotenza e con merito. E poco conta che oggi, dopo il pareggio con il Napoli, sia terza in campionato tra le meno deludenti in assoluto.
La Fiorentina: troppo stretta per le ambizioni del giocatore
L'ultimo grande problema da risolvere sembra dunque Riccardo Montolivo. Non ci sono più bandiere nè giocatori intoccabili: è un triste dato di fatto del calcio del terzo millennio e, in questo senso, la Fiorentina ne è un fulgido esempio. Dopo aver trattenuto Mihajlovic per i capelli (e la contestazione dei tifosi), aver risposto al malcontento di Gilardino lavando i panni sporchi pubblicamente, dopo aver gestito i chiari di luna a Cerci, adesso è finalmente esplosa in tutta la sua potenza la ‘grana‘ attorno al centrocampista, da tempo al centro di un contratto che non verrà mai firmato dal giocatore che ha confermato quanto questa Fiorentina (non la Fiorentina in senso assoluto) gli stia troppo stretta. "Non ne posso più, vorrei essere ceduto: vedere che anche Nocerino gioca al Camp Nou contro il Barcellona mentre io sono qui, è troppo", avrebbe detto il giocatore in un faccia a faccia con la dirigenza viola e subito sventolata su giornali, web e radio a dimostrazione dell'incapacità di gestire una situazione oramai andata a rovinarsi senza recupero e che rischia ripercussioni ancor più pesanti con il passare del tempo. Parole durissime, confermate dal fatto che lo stesso giocatore avrebbe chiamato subito il suo collega rossonero e compagno di Nazionale spiegando lui che la frase era inserita in un contesto più ampio e che non voleva essere una mancanza di rispetto ma un esempio evidente di come tutti prima o poi possano avere le loro occasioni.
La farsa è finita, le strade si separano
"La vicenda Montolivo per la Fiorentina è chiusa da ieri. Il giocatore ha ribadito la volontà di andare in un club più importante e voler vincere". La risposta della Fiorentina sulla questione Montolivo, dopo l'incontro con il patron Andrea Della Valle, è arrivata immediata tramite le parole del presidente Mario Cognigni. "Adesso tutto passa nelle mani delle scelte di Mihajlovic. Il giocatore resta in rosa e in gruppo – ha detto ancora Cognigni – e deciderà Mihajlovic se impiegarlo in piena autonomia. Questo a dimostrazione che noi siamo una società moderna". Troppo facile. Troppo semplice. Perchè un giocatore così importante e bravo è un patrimonio da preservare al di là del futuro sportivo che avrà. Anche per la Fiorentina visto che la sua assenza o, peggio, una sua presenza ‘distratta‘ in campo, potrebbe compromettere quanto di buono sta facendo la squadra gigliata in questo primo mese di campionato. Certo, anche da parte del giocatore e del suo entourage la situazione è stata gestita in modo pessimo: in partenza per tutta la sessione estiva del calciomercato (Juventus, Inter ma soprattutto il sogno di mercato del Milan), Montolivo è stato trattenuto dalla Fiorentina che l'avrebbe ceduto eventualmente solo all'estero davanti a proposte economiche concrete; poi, dopo la chiusura del mercato, le frasi che avevano sciolto il ghiaccio per un possibile incontro giocatore-società per il rinnovo di un contratto che scadeva a giugno 2012; il tentennamento del giocatore che non ha mai detto di voler restare; nel mezzo, il campionato che inizia e Montolivo che viene schierato da Mihajlovic con alterne fortune; poi, l'ultimo incontro con la precisa volontà del giocatore di volersene andare e il presidente Cognigni che esplode: "la farsa è finita, Montolivo non è più un giocatore della Fiorentina".
Le minacce di morte corrono sul web
Una situazione che ha ammorbato gli animi di una intera tifoseria tanto che, oggi, la situazione ha stufato tutti i tifosi (anche coloro che erano dalla parte del giocatore). Ne è un triste esempio ciò che è accaduto sul web. Un tifoso viola di 21 anni, di Bagno a Ripoli (Firenze), è stato denunciato dalla Digos per minacce aggravate nell'ambito delle indagini svolte sui messaggi intimidatori pubblicati su Facebook e rivolti al calciatore della Fiorentina Riccardo Montolivo. Su un profilo fasullo dell'atleta viola, che comunque conta più di 60 mila adesioni, il tifoso ha scritto insulti e minacce di morte come "brucia all'inferno", "traditore" e "viziatello". La denuncia non è stata la conseguenza di un esposto del calciatore ma di un'attività d'ufficio della Digos. Il tifoso potrebbe essere sottoposto a Daspo. Sul piano sportivo e di mercato, invece, c'è da ricordare che da gennaio il ‘Monto‘ sarà libero di cercarsi una nuova patria calcistica e che – a fronte della clausola rescissoria di 6 milioni di euro – potrebbe cambiare casacca a partire dal 2012. Altrimenti si sposterebbe a parametro zero a fine stagione. Un appuntamento troppo lungo per chi non ha più motivazioni di scendere in campo anche se – merito dei Della Valle – al contrario di altri casi eclatanti (come Marchetti a Cagliari o Pandev alla Lazio) la Fiorentina ha deciso di tenere comunque il giocatore in rosa e a disposizione del tecnico, unico a decidere se utilizzarlo o no. Almeno in questo, qualcuno ha dato dimostrazione di serietà.