Il derby di Manchester è del City: Guardiola batte anche Mourinho e vola a +11
Il Manchester City conquista anche il derby con lo United e mette una seria ipoteca sulla Premier League portandosi adesso a +11 sui Red Devils che rimangono al secondo posto in classifica. I Citizens si sono imposti per 2-1 grazie ai gol di David Silva e Nicolas Otamendi che hanno reso inutile il momentaneo pareggio di Rashford in una gara ricca di emozioni che ha visto affrontarsi due diverse filosofie di calcio. Andiamo a vedere dunque nel dettaglio quali sono state le principali chiavi tattiche e i migliori e i peggiori calciatori della sfida dell’Old Trafford tra il Manchester United di José Mourinho e il Manchester City di Pep Guardiola.
- Il derby di Manchester chiude il 16° turno di Premier League
- Mourinho vs Guardiola: filosofie a confronto
- Copione chiaro: possesso palla del City, ripartenze United
- Lingard su Fernandinho: Mou blocca la prima fonte di gioco di Pep
- City, attacco troppo sterile: ci pensa Silva
- Mou cambia e Rashford lo ripaga subito
- La contromossa di Pep: Fernandinho difensore
- Top, chi può sorridere e perché
- Flop, cosa dimenticare e in fretta
Il derby di Manchester chiude il 16° turno di Premier League
Il 175° derby di Manchester tra quelle che attualmente occupano la prima e la seconda posizione in classifica chiude il 16° turno di Premier League. Una giornata cominciata con la sconfitta per 1-0 del Chelsea di Antonio Conte, terzo in classifica, sul campo del West Ham in uno dei tanti derby di Londra e con i pareggi per 1-1 di Arsenal (sul campo del Southampton) e Liverpool (nel derby con l’Everton). Larga vittoria invece per il Tottenham di Pochettino che si è imposta con un rotondo 5-1 nel match casalingo contro lo Stoke City raggiungendo così al sesto posto il sorprendente Burnley che ha battuto per 1-0 il Watford. Successi anche per Swansea (1-0 sul WBA), Huddersfield (2-0 sul Brighton) e il Leicester (3-2 sul campo del Newcastle). 2-2 invece tra Crystal Palace e Bournmouth.
Mourinho vs Guardiola: filosofie a confronto
Il derby di Manchester oltre ad essere il match tra le prime due squadre in classifica nel campionato inglese è anche la sfida tra due degli allenatori più vincenti del nuovo millennio. Una gara quella dell’Old Trafford che mette difronte due diverse filosofie di fare calcio che hanno in comune il fine da raggiungere, ossia la vittoria finale. Due allenatori completamente diversi anche per quanto riguarda il piano tattico tant’è che José Mourinho schiera i suoi con l’ormai solito 4-2-3-1 che vede la diga di centrocampo molto muscolare composta da Matic e Ander Herrera che prende il posto dello squalificato Paul Pogba. Dall’altro lato Pep Guardiola conferma il suo 4-3-3 con una linea mediana meno fisica ma più tecnica rispetto allo United che contempla la presenza contemporanea di David Silva, Kevin De Bruyne e Fernandinho.
Copione chiaro: possesso palla del City, ripartenze United
Come da copione a tenere in mano il pallino del gioco è il Manchester City che sfruttando la rapidità dei suoi attaccanti riesce a trovare più volte lo spazio per concludere verso la porta di fese da De Gea, senza però impensierire l’estremo difensore spagnolo. I Red Devils invece si limitano a fare densità nella zona centrale del campo e affidando alle veloci ripartenze la propria produzione offensiva.
Lingard su Fernandinho: Mou blocca la prima fonte di gioco di Pep
Come fatto spesso durante questa stagione José Mourinho preferisce inserire Jesse Lingard alle spalle di Romelu Lukaku affidandogli l’importantissimo compito di controllare il regista avversario (in questo caso il brasiliano Fernandinho) non permettendogli di ricevere il pallone dai difensori. La mossa del portoghese costringe a turno uno tra De Bruyne e Silva ad abbassarsi sulla linea dei difensori per prendersi il pallone ed avviare la manovra dei Citizens. Stesso lavoro lo farà anche nel secondo tempo quando il regista davanti alla difesa diventerà Gundogan.
City, attacco troppo sterile: ci pensa Silva
I rapidi attaccanti del Manchester City non riescono però a sfruttare al meglio la superiorità nel possesso palla perdendosi spesso alla ricerca di dribbling e continue triangolazioni nell’intasata area dello United. Non è un caso che sia il gol del primo vantaggio di David Silva che quello del 2-1 realizzato da Otamendi arrivino sugli sviluppi di un calcio piazzato con i giocatori in maglia celeste abili a risolvere in mischia battendo in entrambe le occasioni De Gea.
Mou cambia e Rashford lo ripaga subito
Il primo gol subito sveglia però il Manchester United che se pur non sviluppando una manovra lineare trova quasi immediatamente il pareggio dopo che José Mourinho ha deciso di invertire la posizione dei due esterni offensivi. La rete infatti nasce da un cross dalla destra di Martial che trova Rashford sul lato opposto del campo freddo nel battere l’incolpevole Ederson dopo un clamoroso svarione difensivo dei Citizens.
La contromossa di Pep: Fernandinho difensore
Ad inizio ripresa nella partita a scacchi tra Guardiola e Mourinho è il tecnico catalano a fare la sua mossa. Fuori il difensore belga Vincent Company e dentro il centrocampista centrale Ilkay Gundogan spostando così il brasiliano Fernandinho al centro della difesa in coppia con l’argentino Otamendi. Una scelta dettata dalla necessità di avere maggiore qualità in avvio di manovra. Trovato nuovamente il vantaggio con Otamendi Guardiola decide di rinunciare ad una punta, Gabriel Jesus, per inserire il difensore Mangala con Fernandinho che fa la spola tra difesa e centrocampo. Nel finale invece Mourinho per cercare il pareggio manda in campo Zlatan Ibrahimovic e Juan Mata per aumentare il potenziale offensivo della propria squadra ma nonostante una maggiore pressione il risultato non cambia grazie anche alle parate determinanti di Ederson.
Top, chi può sorridere e perché
Silva dominatore ad Old Trafford
Un gol, un assist, tanta corsa e tanta qualità. Questa la partita di David Silva che è senza ombra di dubbio il migliore in campo nel derby di Manchester. Lo spagnolo gioca a tutto campo offrendo sempre un alto livello di qualità sia quando deve abbassarsi sulla linea difensiva per far partire la manovra sia quando invece palla al piede affronta la difesa dei Red Devils o serve i propri compagni.
Otamendi segna e cancella Lukaku
Gol decisivo a parte, il difensore argentino Nicolas Otamendi ad Old Trafford ha disputato una grande gara riuscendo a vincere quasi sempre il duello con il roccioso Romelu Lukaku. Nel finale rischia di concedere un “sanguinoso” calcio di rigore per un intervento dubbio su Herrera, ma la sua gara va in archivio come decisamente positiva.
Flop, cosa dimenticare e in fretta
Matic assente ingiustificato
Con l’assenza di Pogba le chiavi del centrocampo dei Red Devils erano affidate soprattutto al serbo Nemanja Matic ma l’ex Chelsea delude le attese. Entra poche volte nel vivo della manovra sbagliando parecchio e non riuscendo nemmeno a dare quel contributo in termini di fisicità che normalmente mette in campo. Serata no per lui.
Delph: che errori!
Di certo non è stata un grande serata per il terzino del City Fabian Delph. Il laterale sinistro scelto da Pep Guardiola spinge poco e va in difficoltà sulle ripartenze dei velocissimi attaccanti avversari. A ciò si aggiunge il clamoroso errore di valutazione sul cross che ha permesso a Rashford di realizzare la rete dell’1-1 e alcuni errori di leggerezza per sua fortuna non sfruttati dagli avversari.