Il cugino di Mansour vuole il Liverpool: rifiutata l’offerta da più di 2 miliardi di euro

Il ritorno in finale di Champions League e l'ottima Premier giocata nella scorsa stagione, ha regalato al Liverpool una nuova grande visibilità mondiale. A guardare con interesse ciò che accade ad Anfield Road, ci sarebbero infatti anche le famiglie più ricche di Abu Dhabi: sempre pronte ad investire sul calcio che conta. Una in particolare: quella di Khaled Bin Zayed Al Nehayan, cugino del presidente del Manchester City, Mansour bin Zayd Al Nehayan.
Secondo il tabloid "Mirror", lo sceicco si sarebbe già fatto avanti per comprare il club tra la fine del 2017 e l'inizio del 2018, presentando l'astronomica offerta di più di 2 miliardi di euro: cifra che sarebbe entrata nel "Guinness dei primati" come acquisizione più costosa nella storia del gioco del calcio. Una proposta che la Fenway Sports Group, che detiene la maggioranza della società, avrebbe però gentilmente rifiutato.

Gl investimenti della proprietà americana
La proprietà americana dei "Reds", ha infatti ribadito che il club non è in vendita e che rimane comunque disponibile a trattare solo per l'ingresso di eventuali soci di minoranza. Nonostante Khaled non abbia le risorse economiche del cugino Mansour, da Abu Dhabi sarebbe comunque partito il tentativo di "scalata" al Liverpool: obiettivo del facoltoso sceicco, già presidente della Federazione di vela e canottaggio degli Emirati Arabi Uniti.
In attesa di capire se Khaled riuscirà ad impossessarsi di una squadra di calcio, la Fenway Sports Group rimane dunque salda al comando della società del Merseyside. La proprietà americana, dopo l'acquisto del club nell'ottobre 2010 per 300 milioni di sterline, ha investito in maniera massiccia per la ricostruzione da 115 milioni di sterline di una parte dello stadio, per la costruzione di un nuovo campo di allenamento (50 milioni di sterline), assicurando a Jürgen Klopp un contratto di sei anni e spendendo in questa sessione di mercato 170 milioni di sterline per nuovi calciatori.